BASTA AGGIUNGERE UNA PAROLA E L’ESAME E’ PRESTO PRENOTATO. STRANEZZE DELLA ASL

La Asl di Brindisi non smette di sorprendere, purtroppo però nel senso negativo della parola. I tempi di attesa per prenotare esami specialistici, sono insostenibili. In ogni caso la Asl brindisina, ci prova a snellire almeno le attese agli sportelli del Cup, e lo ha fatto, nei mesi scorsi, avviando il servizio di prenotazione on line della maggior parte delle prestazioni. Una nostra lettrice ci segnala però una stranezza. Per prenotare un ecografia addome completa, la prima data utile è addirittura il giorno seguente alla richiesta, anche se per effettuarla, la paziente avrebbe dovuto recarsi presso l’ospedale di Ostuni. Dov’è la stranezza vi chiederete? La stranezza sta nel fatto che è bastato aggiungere alla prescrizione la parola “controllo” per vedere slittare la data di disponibilità a dicembre e presso l’ospedale di Francavilla Fontana o a gennaio  presso il Perrino. Premesso che la paziente ha la necessità di eseguire l’esame ogni sei mesi, essendo paziente oncologica da due anni e quindi con una riconosciuta invalidità civile ed esenzione dal pagamento ticket, non è chiaro perchè le tempistiche siano diverse per lo stesso esame, con la differenza che si tratta nel primo caso, di un primo accesso e nel secondo di un controllo.  Basterebbe creare dei percorsi di accesso facilitato per i pazienti oncologici, almeno per i primi cinque anni di controlli in modo da garantire sempre un posto nei tempi previsti dalle prescrizioni mediche e soprattutto la continuità di cura con la possibilità di svolgere l’esame nella propria città e possibilmente nella stessa struttura. Non è fantascienza, ma sono le linee guida di una buona sanità che, evidentemente da noi è ancora e solo apparenza e fumo negli occhi. I tagli di Emiliano sono sotto gli occhi di tutti a discapito di disabili, bambini e anziani. Un paziente oncologico, che deve fare i conti ogni giorno con gli esiti di una malattia importante come il cancro, deve anche cercare l’escamotage per fare ciò che sarebbe un diritto sacrosanto oppure scegliere, se può permetterselo, di eseguire l’esame a pagamento. Una corsa ad ostacoli per l’utenza stremata dai disservizi e dalla burocrazia.

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