ADOC: “CHIUDONO LE ATTIVITÀ DI INFORMATICA, PROBLEMA PER LO SMART WORKING?“

Alle difficoltà già denunciate circa la sospensione di servizi essenziali come nel caso di Poste italiane si aggiunge il disimpegno di alcuni gruppi commerciali in città seppur rientranti nell’elenco delle attività autorizzate all’apertura in quanto operanti nella commercializzazione di beni di primaria importanza. E’ il caso delle attività operanti nella commercializzazione di hardware e software beni che garantiscono lo smart working o la didattica a distanza oltre ai contatti sociali tra persone costrette nelle proprie abitazioni. Fa specie che gruppi a livello mondiale come Mediaworld contrariamente   a quanto avviene in comuni vicini con altri gruppi dello stesso settore decida di chiudere al pubblico non garantendo la fornitura di beni che assumono un’importanza strategica in questo momento di emergenza sanitaria. La situazione è ancor più grave considerata la chiusura anche di piccoli esercizi di vicinato sguarnendo di fatto un intero settore.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning