ALLA FINE I MONUMENTI LI GESTIRA’ LA FONDAZIONE. E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI…

Il sindaco Riccardo Rossi proprio non ce l’ha fatta a contenere gli effetti dei missili lanciati contro di lui da parte dell’opposizione, ma soprattutto da parte della stessa maggioranza. Lui quel bando pubblico per la gestione dei monumenti lo avrebbe voluto, eccome! Poi ha dovuto fare i conti con la dura presa di posizione del Movimento 5 Stelle, così come di quella dell’assessore Pinto e del movimento Articolo Uno. Insomma, alla fine ha fatto marcia indietro e insieme a lui l’ha fatta anche il segretario generale che quel bando pubblico lo aveva firmato e quindi condiviso nei contenuti e nelle finalità.

Ma non è tutto. Abbiamo dato una lettura alla delibera di Giunta numero 200 dello scorso 22 maggio con cui sono state emanate le linee guida per l’organizzazione dei servizi di valorizzazione, promozione e accoglienza per i beni monumetali della città. E qui la prima follia. Nella premessa si afferma testualmente “preso atto che alla data odierna, a seguito dell’avviso pubblicato, non sono pervenute proposte/progetti nell’ambito della procedura avviata”. Ma come si fa a scrivere una cosa del genere in un atto pubblico? Il bando sarebbe scaduto il giorno successivo e comunque da giorni il primo cittadino aveva fatto sapere che sarebbe stato ritirato. Notizia, questa, riportata ampiamente dalla stampa. E quindi cosa avrebbero dovuto partecipare a fare le tante associazioni, società e movimenti che ruotano nel mondo dei beni monumentali?

E poi si fa riferimento anche ad un presunto risparmio, “improntando il tutto a criteri di maggiore efficienza, economicità ed efficacia”. E fino a pochi giorni fa (con il bando pubblico) questi criteri che fine avevano fatto?

Adesso, come era prevedibile, è stato affidato tutto alla Fondazione del Nuovo Teatro Verdi. Nella delibera si stabilisce la durata di un anno, ma non c’è traccia sulla base di quale progetto. Certo è che dovranno fare in fretta, visto che il contratto con gli attuali gestori del progetto PAST scadrà agli inizi di giugno.

Dovranno decidere con chi effettuare tutto il lavoro svolto fino ad oggi, atteso che la Fondazione non ha personale specializzato nei beni monumentali e comunque non ha le unità necessarie per svolgere anche questi servizi. Saranno impiegati addetti della Brindisi Multiservizi o ci si rivolgerà all’esterno (mentre ci sono precari della BMS rimasti a casa, senza lavoro)? E in quest’ultimo caso, siamo sicuri che ci sarà un risparmio?

Insomma, si ha netta l’impressione che tutto questo sia stato messo in piedi (tra bugie e imprecisioni, anche in sede di elaborazione della delibera) pur di far fuori chi c’è oggi. Il tutto, senza avere il coraggio di dirlo, senza aver specificato il motivo e quindi senza aver evidenziato eventuali pecche gestionali. Lo ripetiamo: bastava dirlo, senza nascondersi dietro un percorso amministrativo a dir poco imbarazzante.

Un’ultima nota riguarda la considerazione che hanno gli attuali amministratori della gestione commissariale che li ha preceduti. In campagna elettorale tutti a tessere le lodi di Giuffrè. Oggi tutti impegnati a cancellare le orme della sua presenza. La coerenza, purtroppo, non è per tutti…

 

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