ANTENNE “5G”: LA CGIL SI RIVOLGE AI SINDACI PER BLOCCARLE

Ai Sindaci della Provincia di BRINDISI
Al Presidente della Provincia di BRINDISI
All’Assessore alla Salute Regione PUGLIA
Al Direttore Arpa – Direzione Scientifica
All’ARES PUGLIA
Al Direttore Generale ASL BR
Al Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL BR

Oggetto: richiesta ordinanza contigibile e urgente di eventuali sospensioni e dinieghi ad autorizzare, asseverare, dare esecuzione ad ogni installazione e/o progetti relativi alla nuova tecnologia 5G su tutti i Comuni del Territorio. Richiesta anche di attivazione tavoli tecnici e servizi di monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica.

L’accesso dibattito territoriale scaturito in questi giorni in merito alle “esposizioni ambientali” rischia di avere una risposta parziale a tale problema in quanto non vengono considerati gli “effetti cumulativi” sull’ambiente causati da altri combinati tra cui l’elettrosmog che coincide anche con la localizzazione e delle sperimentazioni della nuova tecnologia 5G. Tecnologia di comunicazione 5G che è ancora in fase di sperimentazione dal 2017 e si aggiungerà agli standard ancora esistenti per le tecnologie 2G, 3G e 4G prevedendone la sostituzione nell’arco di pochissimo tempo e la previsione di introduzione della nuova generazione di standard 5G è per il 2019/2020, tenuto conto che la 1° gennaio 2019 sono operative le nuove bande messe all’asta dal Governo.
Ma la caratteristica che distingue profondamente il 5G da quelle precedenti tecnologie consiste nell’adozione di sistemi che consentono di ottenere fasci direzionali di emissione d’antenna con caratteristiche spaziali di tipo “dinamico”. Tali caratteristiche tecniche, nell’ambito dell’esposizione ai campi elettromagnetici, inducono i soggetti istituzionali preposti a riconsiderare i criteri di valutazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
È opportuno ricordare l’appello degli Scienziati per la Moratoria del 5G alla Commissione Europea, sottoscritta da 164 scinziati e medici e da 95 organizzazioni non governative secondo i quali il 5G aumenterà l’esposizione a radiazioni da radiofrequanza oltre quelle già in uso del 2G, 3G, 4G, WI-FI, con un conseguente rischio per la salute umana e per l’ambiente. Per la giusta informazione è bene precisare che vi sono invece altri studi (pochi per la verità) i quali affermano che non ci sarebbe nessun danno per chi è esposto alla tecnologia 5G. Ma un dato è certo: il 5G espone la popolazione a livelli di radiazioni a radiofrequenza centinaia di volte maggiori di quelli esistenti attualmente.
Per tale motivo, nel panorama nazionale, ed in piccola parte anche nella nostra provincia, molti sono i Sindaci che si sono dichiarati contrari, esprimendo anche atti formali, alla sperimentazione 5 G nel timore appunto che questa tecnologia possa essere dannosa per la salute dei cittadini e non vogliono essere utilizzati come “cavie” per vedere cosa può accadere attraverso l’uso di tali tecnologie.
Tuttavia nel nostro Territorio non è dato avere le dovute informazioni per comprendere quali comuni abbiano dato il proprio assenso alla installazione di antenne 5G e se altri ancora possiedano comunicazioni formali da parte degli Operatori delle Telecomunicazioni come territorio scelto per la sperimentazione.

PERTANTO

– Considerato che il nostro territorio, con Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 1998 è definito come “Area a elevato rischio ambientale”;

– Richiamati gli studi degli effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali, ultimo in ordine di tempo noto ormai come “Studio Forastiere” del 2017;

– Acclarato che si individua il Comune quale Ente competente, in ambito territoriale, al rilascio dell’autorizzazione per l’installazione e la modifica degli impianti per telecomunicazioni e radiodiffusione;

– Rilevato che spetta al Sindaco, nella sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al “ Principio di Precauzione” sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3 ter D. L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i Cittadini di adottare l’adozione delle migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi della popolazione;

– Atteso che il dispositivo di cui all’art. 50 del D.Lgs n. 276/2000 attribuisce alla persona del Sindaco, quale rappresentante della comunità locale, le competenze “ in caso di emergenza sanitaria o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale …”;

la CGIL di Brindisi chiede ai Sindaci della Provincia di Brindisi che venga valutata la possibilità di emettere la giusta ORDINANZA di sospensione, in modo contingibile e urgente, l’utilizzo della tecnologia 5G sul territorio comunale di appartenenza e diniegare di autorizzare, asseverare, dare esecuzione a ogni installazione di impianti e progetti riguardo il collegamento e/o modifica di impianti di telecomunicazioni relativi alla nuova tecnologia 5G in quanto potrebbero condurre ad un aggravamento della condizione ambientale anche perché gli impatti su ciascuna componente ambientale vengono poi letti in maniera cumulativa.
Dunque, è opportuno applicare il predetto “Principio Precauzionale”, sancito dall’Unione Europea, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dalla I.A.R.C. : International Agency for Research on Cancer, prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, pericolose per la salute umana.

Al presidente della Provincia si chiede, invece, allo scopo di minimizzare il rischio sanitario sui campi elettromagnetici, di promuovere un tavolo sanità/ambiente volto a monitorare le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema individuando, oltre agli Organi Istituzionali preposti cui la presente è indirizzata, membri autorevoli della scienza e della medicina indipendente (!) coinvolgendo unitamente un coordinamento locale in cui possano aderire, oltre ai Comuni, tutti i soggetti portatori d’interesse tra cui Parti Sociali, Associazioni dei malati e Cittadinanza Attiva.
A tal fine è propedeutico promuovere un sistema di monitoraggio ambientale e sanitario, attivando servizi da parte degli Enti Istituzionali competenti in materia, coadiuvati con l’ausilio del mondo Accademico Universitario e degli Istituti di Ricerca Indipendenti, in merito a possibili effetti indesiderati della TECNOLOGIA 5G sulla popolazione nelle aree individuate per l’eventuale installazione degli impianti.

In definitiva, la CGIL chiede che venga assunto da tutti i livelli istituzionali, in primis i Sindaci, il principio della tutela e salvaguardia della salute umana e della tutela ambientale come valori di rilievo Costituzionale, nonché beni inalienabili (art. 9, secondo comma e art.32, primo comma).
Distinti saluti.

Il Segretario Generale
Antonio Macchia

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