La nostra testata giornalistica è stata tra le poche che sulla vicenda-ordigno ha tentato di vederci chiaro, ponendo una serie di quesiti, molti dei quali sono rimasti senza risposte. Ritenevamo e riteniamo che l’evacuazione estesa a 1.617 metri ed a 53.000 persone sia una follia che si sarebbe potuta evitare. E’ evidente, però, che a questo punto non si possono più cambiare le carte in tavola e quindi Brindisitime sta prestando la massima collaborazione, mettendo a disposizione le proprie pagine per ogni informazione di servizio.
Ma c’è una cosa che proprio non riusciamo ad accettare. Ci riferiamo alla decisione della Sovrintendenza ai Beni Culturali di spostare i più importanti reperti del Museo “Ribezzo” di Brindisi in una sede individuata a Lecce. Il tutto, allo scopo di evitare possibili danni nel caso in cui l’ordigno dell’Andromeda dovesse esplodere. Siamo letteralmente alla follia! Il Museo “Ribezzo” è distante 1.241 metri dall’ordigno e sono stati gli artificieri a dire con chi9arezza che l’unico rischio che si potrebbe correre a quella distanza sarebbe la caduta di qualche scheggia. Ed allora? Non sono previsti eventuali spostamenti d’aria impattanti!
E diche che per ospitare quei reperti, a partire dai Bronzi di Brindisi, la Provincia ha speso notevoli cifre per climatizzare le sale, mentre non è dato sapere che ambiente troveranno dove saranno ospitati a Lecce. Il tutto, senza contare i rischi del trasporto. E poi saremmo tanto curiosi di sapere a quanto ammonta il costo per il trasferimento, atteso che ci si è rivolti ad una azienda leader in questo settore a livello nazionale.
Insomma, lo dichiamo chiaramente, questa storia non ci convince, tanto più perché non ci sono tempi certi circa il ritorno a Brindisi dei Bronzi.
Ed allora, possibile che nessuno muova un dito per evitare questo trasferimento folle? Si fa ancora in tempo. Basta volerlo!
