AUTORITA’ PORTUALE: INDAGATI PER CORRUZIONE SEGRETARIO GENERALE E RESPONSABILE DEL DEMANIO

La Procura della Repubblica di Brindisi sta conducendo una maxi inchiesta che vede coinvolti nove tra imprenditori e alti dirigenti dell’Autorità Portuale di Brindisi. Lo si è appreso, come spesso accade in questi casi, nel momento in cui il pubblico ministero Antonio Costantini ha chiesto al giudice delle indagini preliminari Tea Verderosa una proroga delle indagini fino a dicembre del 2017.

I primi nomi trapelati tra i nove iscritti nel registro degli indagati sono quelli del segretario generale dell’Autorità Portuale di Brindisi ammiraglio Salvatore Giuffré e del responsabile del Demanio e della Sicurezza dello stesso ente Aldo Tanzarella.

Le accuse per i nove sono gravissime, visto che sono indagati per quanto previsto negli articoli del codice penale 416 (associazione a delinquere), 56 (delitto tentato), 81 (reato continuato), 110 (concorso), 319 quater (induzione indebita a dare o promettere vantaggi), 319 (corruzione), 319 bis (aggravanti) e 321 (sequestro preventivo).

Al momento non è dato conoscere la vicenda a cui si riferisce questa inchiesta. Si sa soltanto che le indagini vengono con dotte dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi e si riferiscono a reati accertati e commessi sino alla data del 12 maggio del 2016.

Certo, il diretto coinvolgimento di due alti dirigenti dell’ente portuale brindisino fa immaginare che si tratti di qualcosa collegato ad autorizzazioni concesse proprio dall’Authority.

Indubbiamente questa situazione, una volta resa pubblica, creerà non pochi imbarazzi anche al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Ugo Patroni Griffi. Non fosse altro perché il responsabile anticorruzione dell’Autorità Portuale di Brindisi è proprio il segretario “indagato” Salvatore Giuffrè.

 

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning