AVV. SALERNO – LA DONNA DI KABUL

La Donna di Kabul (e non solo).

Come comprensibile reazione, anche legittima, agli attacchi dell’11 Settembre gli americani decisero che il male andasse estirpato lì dove nasce.
Dove si fabbrica l’arma distruttrice si interviene meglio – e prima – rispetto al posto in cui la stessa sarà, o potrebbe essere, usata.
Il trionfo del bene sul male, l’esportazione della democrazia sono state le, pure benedette, aspirazioni che ci hanno coinvolto insieme agli amici d’oltreoceano.
Così per un ventennio la Donna afghana ha potuto – si spera – vivere.
L’invincibile forza a “stelle e strisce” aveva da difendere la propria esistenza da sempre accompagnata dalla convinzione di essere la forza salvifica in Terra.
Si sbarca a Kabul e si ri-costruisce tutto.
Si ascoltano le canzoni, si balla, si legge, si va al cinema, si contestano pacificamente le opinioni altrui.
Via il Burqa. La più bella Donna del pianeta si trucca, si veste. La si può finalmente vedere, ammirare.
L’illusoria, per questo più amara, ricostruzione non ha più ragione di esistere nel momento in cui ci si convince dell’illusoria sconfitta del terrorismo determinata dalla estirpazione delle sue radici.
Bye bye democrazia, bye bye balli, bye bye libertà, bye bye Donna.
Il Burca cala inesorabilmente sulla testa della ragione.
Si narra di violenze indicibili, di peggio che animalesche umiliazioni e privazioni.
Quando una Donna-Mamma lancia oltre il filo spinato il suo bambino perimetra la linea dalla non esistenza.
Lo lancia nella vita, nel futuro, sapendo di trovarsi nella morte. Nel buio.
Per la Donna di Kabul varrebbe davvero la pena di muovere gli eserciti, anche europeo da costruirsi appositamente.
La Donna di Kabul è la speranza dell’umanità intera. Di tutti noi che bianchi, gialli, alti, neri, bassi, belli e brutti siamo prima di tutto figli.
Una volta tanto la scelta fatta “a prescindere” mi pare la più ragionata, la più scientifica, la più giusta in assoluto: assegniamo fin d’ora alla Donna di Kabul il Nobel dell’umanità.
Il Nobel della bellezza. Il Nobel della santità!
La Donna marocchina, algerina, islamica, indiana come vive?
La Donna occidentale come è messa?
Siamo certi che la nostra Donna goda di “ottima salute”?
Quella dell’Est europeo, quella italiana, quella del nostro Sud?
La risposta mi turba, senz’altro – qualunque essa sia – ci rimpicciolisce tutti!

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no_fumo_torchiarolo

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