Diciamola tutta: quando la dirigenza dell’Happy Casa comunicò la notizia dell’ngaggio di Riccardo Moraschini nessuno si entusiasmò più di tanto. Un buon “panchinaro”, ma nulla di più.
Ed invece la pre-season e soprattutto le prime due partite di campionato hanno dimostrato che questo ragazzo può davvero dire tanto in questa stagione, affermandosi come un leader della squadra e diventando il portacolori italiano del team di coach Vitucci.
Riccardo, come è noto, ha 27 anni, è alto 194 centimetri ed è in grado di ricoprire più ruoli nel quintetto. La sua è stata una carriera in cui ha alternato la presenza tra la massima serie e la Legadue. Ha fatto sempre registrare un buon comportamento in campo, anche se non è mai letteralmente esploso (così come si prevedeva quando militava ancora nelle leve giovanili).
Proprio a Brindisi, però, potrà avvenire tutto questo. A Milano e ieri contro il Pesaro Moraschini ha realizzato complessivamente 27 punti. E’ il quarto dopo Brown con 36, Banks con 31 e Chappel con 29. Il dato incredibile è che lui ha giocato sostanzialmente la metà (38 minuti) rispetto ai primi tre, Ottime le sue percentuali, visto che ha segnato con il 50% da due, con il 57,1% da tre e con il 69,2% dalla lunetta. La valutazione della Lega lo pone al secondo posto tra i suoi compagni di squadra.
A tutto questo si aggiunge il consenso che ormai Moraschini riscuote tra i tifosi brindisini. Ci sono tutti i presupposti, insomma, perché diventi stabilmente un punto di riferimento per coach Vitucci, a cui va il merito (insieme alla società) di saper valorizzare il materiale umano che gli viene consegnato. Del resto, è così che Brindisi nei decenni ha occupato un posto al sole nel basket italiano. Ecco perché la valutazione più alta va proprio alla società, capace di sapersi ben districare in un mercato dove senza “intelligenza” e con poche risorse non si va da nessuna parte.
Mimmo Consales
(foto Vincenzo Tasco)
