BRINDISI “GIA’ CAPITALE D’ITALIA”, FORZA ITALIA RIPROVA. D’ATTIS FIRMA PROPOSTA DI LEGGE

Forza Italia vuole per Brindisi il titolo di ‘città già capitale d’Italia’, e così Il partito di Silvio Berlusconi ci riprova e deposita alla Camera una proposta di legge ad hoc, formata da un solo articolo, che aveva presentato anche nella precedente legislatura.
Il primo firmatario del testo è la deputata Elvira Savino e non poteva mancare tra i firmatari il deputato brindisino Mauro D’Attis, coordinatore regionale di Fi in Puglia.
Chiamano a ‘sponsor’ d’eccezione il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che il 13 gennaio del 1960, con decreto a sua firma, riconobbe alla città pugliese ‘la medaglia d’argento al valore civile’, con la seguente motivazione: “Sopportava con intrepido coraggio e fiero comportamento numerosi bombardamenti sacrificando la vita di molti suoi figli all’ideale patriottico. In virtù della sua posizione geografica, partecipò con l’intera popolazione attivamente alle operazioni belliche. Fu sede del primo governo democratico della nuova Italia’.
L’allora capo dello Stato, scrive Savino nella relazione di presentazione della pdl, ”si riferiva evidentemente a quanto accadde in Italia tra il settembre del ’43 e il febbraio del ’44” con lo sbarco nel porto di Brindisi, il pomeriggio del 10 settembre del ’43, a bordo della nave Baionetta del re Vittorio Emanuele III, con la regina Elena, il principe Umberto e
il maresciallo Pietro Badoglio, capo del governo, con alcuni suoi ministri.

Secondo D’Attis ”Dando seguito all’iniziativa del presidente Gronchi e  considerando l’importanza strategica dei fatti storici accaduti, è doveroso che la città di Brindisi veda riconosciuto il fondamentale ruolo che ha avuto nella storia d’Italia”.
In passato l’esponente azzurro ha promosso, sia in città che in Belgio, una serie di incontri e convegni sul ruolo svolto da Brindisi nel periodo storico che va dal 10 settembre del ’43 fino al febbraio dell’anno successivo, quando la nave Baionetta con il re e consorte raggiunse il porto della città.
Nel gennaio del 2011, l’allora sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, scrisse una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sostenere la causa. L’attuale pdl parte dalla medaglia d’argento conferita nel ’60 da Gronchi.

Ricorda, inoltre, Savino che per “cinque mesi, fino all’11 febbraio del ’44, a Brindisi ebbe sede il governo, furono approvate diverse leggi, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, stampata dalla locale tipografia ‘Ragione’, furono requisiti alcuni palazzi per insediarvi i vari ministeri e fu stampata la cosiddetta ‘AM-lira’, la moneta americana di occupazione emessa per far fronte alla mancanza di denaro. La permanenza delle istituzioni dello Stato a Brindisi – rivendica la parlamentare pugliese – segnò dunque l’avvio del processo che portò alla costituzione della Repubblica italiana”.

”L’odissea del popolo italiano in quel periodo, dalla caduta del regime fascista alla liberazione e alla resa tedesca, sembra confermare, a detta degli storici, che la politica estera fu il motore della continuità dello Stato nazionale. Anche il governo di Brindisi – commenta la relatrice Savino – contribuì a garantire verso l’esterno il principio della rappresentanza dell’interesse nazionale, con la ripresa dell’attività della diplomazia italiana, foriera dei patti che furono successivamente sottoscritti”.
Savino ricorda poi, in particolare, che ”a Brindisi fu emanato il primo atto della rinascita della libertà di stampa, dopo anni di ‘bavagli ‘, con un provvedimento in due fogli adottato dal governo Badoglio, che ripristinava una delle libertà fondamentali, quella di espressione, di cui il regime fascista aveva privato gli italiani”.
E sempre nel brindisino, a San Pietro Vernotico, il 26 settembre 1943, “fu costituito il primo raggruppamento motorizzato del regio Esercito italiano, circa 5.500 uomini al comando del generale Vincenzo Dapino.
E quello fu il seme della rinascita delle Forze armate italiane”.

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