BRINDISI PLASTIC FREE O SIAMO ANCORA TUTTI FIGLI DI POLIMERI ?

BRINDISI PLASTIC FREE O SIAMO ANCORA TUTTI FIGLI DI POLIMERI ?
Dall’aria di calda solarità in festa sul mare della passata tornata elettorale si è passati ad una brezza tacita e solitaria… anzi oserei silente e indifferente di fronte ai cambiamenti da Nord a Sud del mondo.
Eh già… qualcosa accade in altri porti…Siamo arrivati con enorme gioia nell’epoca della PLASTIC FREE.
Solo a Brindisi invece il vento della novità soffia lontano, ma così lontano che Brindisi appare silente, o meglio dormiente di fronte a quell’ urlo disperato che il mondo intero sta lanciando per salvaguardare gli oceani e i nostri mari .
Dal 2021 la plastica sarà bandita da ogni tavola, da ogni bar e/o ristorante lasciando il posto solo a prodotti, che oltre ad essere facilmente biodegradabili, possano essere compostabili al 100%.
La normativa approvata dall’Europarlamento in data 24/10/2018 sarà in vigore dal 2021, niente però ha solleticato l attenzione del la nostra Amministrazione Rossi a tal punto da destare l’input di vietare a gran voce la vendita o l’uso di prodotti con polimeri.
Un esempio? Parliamo delle gare d’appalto delle mense : i capitolati di gara dovranno escludere espressamente la possibilità di acquisto di materiali che non possono trasformarsi in compost ; oppure negli uffici il sindaco dispone l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti in tutti gli uffici e le strutture comunali, con particolare rifermento alle frazioni di carta e cartone, plastica, metallo e vetro.
Dovrebbero esserci i dirigenti responsabili degli uffici comunali che dovranno individuare e nominare un referente che dovrà poi coordinarsi con la Rap per l’organizzazione del sistema di raccolta. Niente caffè nei bicchierini di plastica per i dipendenti comunali, ad esempio! in questa ottica gli uffici dovranno attrezzarsi in vista delle future forniture biodegradabili. Niente palette in plastica, niente piu posate o bicchieri in sola plastica ma in carta..
Quando i problemi ambientali sveglieranno nelle coscienze amministrative LOCALI la necessità di intervenire in prima persona senza dover attendere gli altri? Gli altri chi poi?
GLI ALTRI SIAMO NOI. Il fatalismo rinunciatario appartiene da sempre a quelle civiltà che rinviano tutto a qualcun altro a qualche altro ruolo, O AL CASO!
Ebbene sulla scia delle iniziative da nord a sud Italia quando partirà dal Comune di brindisi il divieto per le sigarette sulle nostre spiagge?i mozziconi di sigaretta costituiscono il 70% del rifiuto che finisce in mare. Ci arriva tramite l’uomo , i fiumi e i tombini. Chi ne fa le spese? Le tartarughe e spiagge e noi.
Andare al ristorante oggi e trovare le cannucce nel nostro bel bicchiere di sorbetto non è sintomo di una città attenta a questa emergenza Dunque i commercianti tramite le loro associazioni di categoria hanno predisposto già le dovute misure? E se non lo hanno fatto sono consapevoli che il turismo di cui si nutre la città è un turismo internazionale e nazionale. Che figura facciamo? Perché una città come la nostra non può in autonomia essere eco-friendly e fare scelte autonome e non per imposizione!?
Quando il sindaco farà il punto della. Situazione per poter avviare un processo di sensibilizzazione a tutto campo?
Stiamo sottovalutando la questione lasciandola accantonata sull’ennesimo cumulo di problemi della città irrisolti che invece può essere organizzato indirizzando su gli stessi cittadini la resposnasbilita’ nelle loro scelte e nelle loro scelte di vita. Anche in questa ottica perché non installare i resi delle bottiglie di plastica in ogni scuola o ufficio pubblico con una gestione sul territorio più ampia e proficua.
Nelle altre città balneari non hanno aspettando il 1 giugno per diramare le ordinanze necessarie! I sindaci di ogni città, (Bibione e Catania ad es.) stanno predisponendo la lotta con ogni mezzo al contrasto dei rifiuti in plastica. Ma brindisi perchè deve restare sorda e cieca ? a onor del vero singole campagne di sensibilità e di approccio al problema sono state attuate tramite una partecipazione attiva di cittadini in autonomia ma non può essere un rimedio della domenica! deve essere la lotta quotidiana, la cura costante del territorio e del coinvolgimento degli stessi cittadini ad affiancare l’impegno in prima della nostra Amm.ne con una linea di compartecipazione di partners internazionali come Alliance to End Plastic Waste (AEPW) al fine di dotare le aree urbane delle giuste infrastrutture per gestire i rifiuti di plastica, coinvolgendo stakeholder e governi locali nell’elaborazione di modelli replicabili ed economicamente sostenibili; bisogna uscire da quella realtà cittadina che si concentra sul singolo problema del parcheggio, della tari o della mensa .
Possiamo auspicare che questa Amministrazione, sulla scia del vento del cambiamento, voglia un ufficio operativo dedicato solo alla questione ecologica sia dal punto di vista della lotta alla plastica tramite azioni dirette e controllate sul territorio sia con un organismo ad hoc preposto che coinvolga gli stessi cittadini? La direttiva europea sarà immediatamente esecutiva, ma noi invece a che punto siamo oggi?
La città siamo noi, siamo quello che mangiamo, che respiriamo e che viviamo e il nostro corpo è PLASTIC FREE .
DOTT.SSA PATR. MARCELLA MAZZETTI
LIBERI DI MUOVERSI
BRINDISI

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