CAMPO, IDEA PER BRINDISI: “DELOCALIZZARE LA MARINA A CAPOBIANCO E’ L’IDEA DI ROSSI PER IL FUTURO DI BRINDISI”

Riceviamo e pubblichiamo nota di Giampiero Campo (Idea per Brindisi)

Delocalizzare la Marina Militare e le relative servitù dal Seno di Ponente a Capo Bianco, è l’idea di città che il Sindaco Rossi predilige per il futuro di Brindisi.

È quanto da Egli stesso ribadito durante l’incontro tenutosi presso la sede dell’Authority, luogo in cui hanno presenziato anche i capi gruppo di maggioranza e opposizione.

La riunione, indetta dall’Autorità Portuale su proposta delle forze politiche di opposizione del Consiglio comunale, aveva come priorità la rappresentazione tecnica del progetto relativo al completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena est. Il programma riguarda la realizzazione di opere infrastrutturali finalizzate ad aumentare la profondità dei fondali, il numero degli accosti e rendere disponibile una cassa di colmata per contenere il materiale riveniente dalle operazioni di pulizia e dragaggio dei fondali stessi. La fase progettuale è corredata da una dettagliata descrizione delle indagini geofisiche e ambientali. L’analisi dei pericoli e la valutazione dei rischi collegati, ha determinato la compatibilità delle opere con lo stato della qualità dell’aria, con gli aspetti riferibili alla pericolosità geomorfologica e quella idraulica, connessa alla verosimile esondazione del canale Fiume Grande.

I dettagli tecnici rappresentati dai professionisti incaricati, sembrerebbe non abbia convinto parte della rappresentanza politica seduta al tavolo.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha fatto intendere che ha necessità di dover capire meglio la fattibilità del progetto illustrato, magari proponendo incontri a tema con il personale tecnico afferenti a Ministeri che in seguito saranno interessati nell’implementazione delle procedure atte al rilascio dei pareri di competenza. Una responsabilità di scelta che, al momento, il primo cittadino non intende assumersi, se non preventivamente avallata dagli Organi ministeriali. Intanto il tempo passa, mentre il rischio di perdere i finanziamenti si concretizza sempre più.

Nel contempo, però, il Sindaco si è reso promotore di un’idea alternativa, quella di delocalizzare le servitù della Marina Militare presso la colmata di Capo Bianco. È doveroso evidenziare che la realizzazione di tale opera comporterà una nuova progettazione, ivi compresi gli studi preliminari finalizzati a verificare la fattibilità della stessa, ed il reperimento di nuove fonti finanziarie. Si consideri che da stime fatte saranno necessari pressoché 80 milioni di euro, quasi il doppio per quello che servirebbe alla colmata di Costa Morena est.

L’aspetto più rilevante non è il reperimento dei fondi economici, in tal caso basterebbe aspettare il prossimo piano operativo, ma in termini di rapporto costi-benefici con il trasferimento della Marina Militare ed il conseguente disimpegno del seno di Ponente, quali prerogative avrebbe Brindisi per prospettare finalmente l’inizio di un sostanziale e significativo processo di sviluppo economico?

Sarà, dunque, la delocalizzazione delle servitù della M.M. ed il processo di riqualificazione del lungo mare nel seno di ponente a creare un’importante sviluppo? E qualora fosse possibile, quanto tempo si dovrà attendere, considerati i tempi necessari per pianificare, progettare, reperire fondi e realizzare gli interventi?

Non bisogna confutare l’evidenza, il porto è il cuore pulsante di questa città, pertanto qualsiasi progettualità, purché si rispettino tutti i parametri dettati dalle cogenti normative di settore in relazione all’uso previsto, che tendano a migliorare l’efficienza infrastrutturale del porto e della retroportualità, ad incentivare il traffico merci e quello passeggero, aumentare l’appetibilità per nuovi insediamenti produttivi, soprattutto in considerazione delle istituende Zone Economiche Speciali, dovranno essere razionalmente e ragionevolmente considerate al di là delle ideologie politiche.

Bisogna raggiungere un fondamentale unico obiettivo, dare una svolta sostanziale a questa città nel più breve tempo possibile, occorre essere audaci nell’assumere decisioni importanti e confacenti affinché Brindisi possa avere una crescita alquanto dignitosa.

La politica determina gli obiettivi, i tecnici ottimizzano le risorse necessarie per far sì che ciò che è stato prefissato sia perseguito, ovviamente nel dovuto rispetto di leggi e regolamenti. A volte si dice che la politica è “l’arte dell’impossibile” ma è pur vero che di fronte a contesti in cui emergono attendibili valutazioni di natura tecnico/scientifica, la politica deve avere l’umiltà di fare un passo indietro“.

            Giampiero Campo (Idea per Brindisi)

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