CARO ASSESSORE COVOLO, FACCIA IN MODO CHE NON SIA SOLO “FRUSCIO DI SCOPA NOVA”… – LA STORIA DEL CAPANNONE MONTECATINI

Uno dei punti di eccellenza della giunta-Rossi è senza ombra di dubbio l’assessore Roberto Covolo. Negli anni passati ha maturato esperienze importanti ed oggi la sua presenza può risultare particolarmente utile alla città di Brindisi. Su una cosa, però, Roberto Covolo dovrà fare attenzione. Brindisi – come ha giustamente affermato Vittorio Bruno Stamerra in un editoriale pubblicato da Brindisireport – non si trova all’anno zero, soprattutto in tutto ciò che riguarda gli aspetti culturali e gli sforzi di valorizzazione dei segni della nostra storia. Se così non fosse, oggi non ci troveremmo una colonna romana restaurata, il suo capitello collocato in un palazzo storico recuperato dall’abbandono, beni storici di grande rilevanza come le ex Scuole Pie, l’ex Convento Santa Chiara, il Tempietto (oggi tutti perfettamente fruibili). E se tra un po’ tornerà a splendere anche il Castello Alfonsino il merito è di chi ha lavorato negli anni scorsi perché a Brindisi arrivassero finanziamenti milionari.

Ecco perché da sindaco di Brindisi (dal 2012 al 2016), al netto da inevitabili baruffe politiche, non ho mai avuto difficoltà ad elogiare il lavoro svolto da chi mi aveva preceduto e, in particolare, da Giovanni Antonino e da Mimmo Mennitti. Un esempio su tutti è rappresentato dalla indimenticabile giornata vissuta per l’inaugurazione del Parco del Cillarese. Partimmo in migliaia dalla porta Thaon de Revel che attraversammo a piedi per giungere sino a destinazione (tramite la base della Marina Militare). Quel parco – come affermai all’epoca – è stato completato da me, ma pensato da Antonino e realizzato anche durante il mandato di Mennitti. Ed era giusto che il merito fosse diviso in tre. O meglio, che la città facesse tesoro del suo passato, remoto o recente. Potrei fare tanti altri esempi, ma mi limito al parco.

In questi giorni l’assessore Covolo si sta occupando del futuro del capannone ex Montecatini. Ne ha parlato a Bari con il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Ugo Patroni Griffi. Entrambi immaginano la creazione di un contenitore culturale, magari di arte contemporanea, da utilizzare anche come attrazione per i croceristi.

Sarebbe bastato che avessero inserito nei motori di ricerca di internet la parola “capannone Montecatini” per leggere cosa è stato fatto in passato per quella bellissima struttura di archeologia industriale e quindi evitando di partire da zero.

Il capannone io e l’assessore Luperti andammo a proporlo a Milano ai vertici della “Triennale”. All’inizio ci presero per matti, ma pian piano si convinsero che creare una sede nel Mezzogiorno d’Italia della Triennale poteva essere una idea geniale. Invitai personalmente a Brindisi il direttore della Triennale milanese, il dott. Andrea Cancellato, il quale giunse qui con alcuni esperti e ne rimase estasiato. Dopo un approfondito sopralluogo andò via da Brindisi dandoci appuntamento a qualche giorno di distanza. Era il 18 marzo del 2014 (la nostra candidatura l’avevamo posta ad ottobre del 2013). Ed in effetti,. il 27 marzo 2014 dalla Triennale ci fecero pervenire una nota con cui si dichiarava interesse ad approfondire il “progetto per la realizzazione di un polo espositivo e cutlurale sui temi dell’architettura, del design e della contemporaneità, incentrato sul recupero dell’ex Capannone Montecatini, splendido esempio di archeologia industriale”. Ebbene si, scrissero proprio questo. Fece seguito un altro incontro a Milano, nel corso del quale vennero snocciolati un po’ di dati. Altro che “diversivo per i croceristi”!  La Triennale di Milano, nella sua sede di Brindisi (se realizzata) potrebbe far registrare mezzo milione di visitatori l’anno, abbracciando l’intero bacino del Mediterraneo. Una sfida fantastica che rallentò il suo corso per le difficoltà di dialogo con il prof. Goggi (fu lui il nostro primo contatto con la Triennale) e per una Autorità Portuale che avrebbe voluto conservare la titolarità di almeno mezzo capannone per utilizzi turistici.

Ecco, ripartire da quel punto e verificare la fattibilità di quel meraviglioso progetto potrebbe essere un ottimo punto di partenza per l’assessore Covolo e per la sua Amministrazione. Del resto, le bozze progettuali e la corrispondenza sono lì al Comune. Basterà convincersi che ciò che di buono è stato fatto in passato può e deve essere salvato e rilanciato.

Lo faccia subito l’assessore Covolo, perchè la spinta innovativa dimostrata con eventi come la “Supercorazzata” o gli incontri nei quartieri non si trasformino in quello che a Brindisi amiamo definire un semplice “fruscio di scopa nova”.

Mimmo Consales

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