CGIL-CISL-UIL: IL LAVORO – LIBERTA’ E DIGNITA’ DELL’UOMO IN TEMPO DI CRISI DELLA PROVINCIA DI BRINDISI

Il lavoro: libertà e dignità dell’uomo in tempo di crisi della provincia di Brindisi

L’anno appena terminato ha visto raggiungere grandi traguardi in merito alla stabilizzazione del personale precario, attraverso una caparbia azione sindacale messa in campo dal Sindacato Confederale.

Il personale LSU già in forza presso il Comune di Brindisi, grazie ad un accordo sindacale condiviso, voluto e mirato unicamente al miglior risultato possibile, è stato stabilizzato anzitempo rispetto al cronoprogramma previsto in un accordo con il Commissario Straordinario Giuffre’.

I circa 60 stabilizzati dovevano essere assunti entro il 2020, mentre tale accordo ha permesso la stabilizzazione per tutti entro il 30/12/2018.

Si è trattato di un importante risultato, di CGIL CISL UIL di Brindisi, ma non l’unico sul fronte della lotta al precariato,  riguardo vertenze rilevanti, sia per i riflessi occupazionali che per la tenuta economica e sociale del nostro territorio.

Rimane alta l’attenzione per il raggiungimento del tempo pieno verso gli stabilizzati LSU, ma soprattutto nei confronti dei tanti lavoratori socialmente utili ancora da stabilizzare (circa n. 83 collocati nei vari Enti Comunali del nostro territorio – Autorità Portuale e Amministrazione Provinciale).

Infatti, nonostante il recente piano di stabilizzazione incentivato dalla Regione Puglia a favore degli Enti Utilizzatori, quest’ultimi, a tutt’oggi, non hanno proceduto alla loro collocazione dei lavoratori nella pianta organica dei rispettivi Enti. Per tale ragione unitariamente il Sindacato Confederale ha chiesto a S.E. Prefetto una convocazione di tutti gli enti utilizzatori per concretizzare la piena occupazione stante le possibili opportunità date dagli incentivi economici regionali.

Ora, le scriventi OO.SS. Confederali continuano ad essere impegnate a definire, insieme ai Sindacati di Categoria, la dura vertenza che vede interessati circa 110 lavoratori della società in house provinciale, Santa Teresa, i quali rischiavano tutti il licenziamento.

Anche in questa vertenza (non ancora conclusa) sono stati determinanti le lotte sindacali che hanno traguardato la revoca della procedura del licenziamento collettivo con il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni in Deroga per un anno; tale accordo è stato raggiunto presso la Task Force Regionale, nonostante qualche sparuta e inconcludente presenza (la solita), la quale provava, senza esito, ad avventurarsi in scelte politico sindacali, tese a dividere fra di loro i lavoratori, a scapito del risultato finale della proroga di tutti alle stesse condizioni.

È evidente che la Cassa Integrazione in deroga, non realizza pienamente le aspettative dei lavoratori né del sindacato, perché il “LAVORO” è fondamentale per garantire la dignità e la libertà delle persone.

Infatti, nonostante l’accordo di CIGD, intendiamo discutere con la Santa Teresa del piano di gestione della stessa affinché tutti i lavoratori possano alternare cassa integrazione e lavoro.

Inoltre, CGIL CISL UIL, hanno richiesto un incontro propedeutico presso la Regione Puglia, con ARPAL e Assessorato Politiche per il Lavoro finalizzato a trovare soluzioni operativamente percorribili per addivenire alla completa stabilizzazione dei Lavoratori interessati.

La richiesta è determinata anche dalla evidente carenza di organico presso i Centri per l’Impiego, ex uffici di collocamento che ad oggi non riescono a svolgere le tradizionali funzioni di incontro domanda-offerta di lavoro proprio a causa di un organico ridottissimo; ci sono code infinite di cittadini di tutte le età che ogni giorno affollano i Centri per l’Impiego sin dalle prime ore dell’alba. In Puglia gli operatori dovrebbero essere circa 800 mentre ce ne sono solo 391. Non bisogna dimenticare, poi, che ci sono anche 280 operatori dipendenti degli Enti di Formazione che assicurano servizi agli stessi uffici da circa 18 anni, i quali ad oggi hanno avuto una sola proroga del contratto sino a giugno 2019, ma che aspettano di essere anch’essi opportunamente stabilizzati.

Le attività dei CpI a Brindisi risentono, inoltre, del mancato supporto tecnico-amministrativo dei 9 lavoratori, dipendenti della società in house provinciale Santa Teresa, per effetto della normativa legale per la quale tali attività che non sono più delegate dalla Regione Puglia.

Insomma, la necessità di riformare ed implementare il sistema delle politiche attive, integrato nel rapporto pubblico e privato, qualificando e rafforzando la strutturazione di servizi a rete integrati, a livello nazionale, regionale di area vasta e di prossimità, è lo snodo da cui partire per rafforzare i Centri per l’Impiego.

Le Segreterie Confederali

CGIL CISL UIL

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