CHIESA E COMUNE DIANO VITA AD UNA “CASA DEL BISOGNO” NELL’EX SEMINARIO. PER ITALIANI E MIGRANTI…

Quelli che stiamo vivendo sono giorni difficili per la città di Brindisi. Per troppo tempo si è fatto finta di non vedere, ma adesso è venuto fuori in maniera preponderante il problema del dormitorio di via Provinciale San Vito. Nelle condizioni in cui si trova (e nonostante i sommari interventi di bonifica) è poco più di un lager dove trovano hanno trovato alloggio più di duecento immigrati. Condizioni da terzo mondo che non erano più tollerabili, tanto è vero che l’Asl ha ordinato interventi immediati e soprattutto il ritorno alla capienza stabilita, che non supera le 90 unità.

Questo significa che tutti gli altri non hanno un posto dove dormire (con il gran freddo di questi giorni) ed è sin troppo semplice liquidare il problema con la frase che ormai campeggia sui social: “mandateli via”. Anche un allontanamento va programmato e gestito. Intanto va detto che qualcuno, in passato, incautamente ha fornito a questi ragazzi una sorta di foglio di presenza all’interno del dormitorio, attraverso cui il Comune ha preso atto della loro presenza. Una scelta folle, visto che in quel modo si è legittimato il sovrannumero, creando il disastro attuale.

Oggi, però, gli immigrati sono qui ed una soluzione bisogna pur trovarla. Il sindaco prenda atto che la Prefettura, come già accaduto in passato, se ne lava le mani. Chieda ad Emiliano l’intervento della Protezione Civile regionale o emetta una ordinanza sindacale destinando una palestra o un qualsiasi altro immobile a ricovero provvisorio, in attesa che qualcuno si muova per smistare gli immigrati anche in altri comuni. Tutto questo va fatto nel giro di qualche ora perché è in arrivo freddo ancora più intenso.

Quanto sta accadendo, in ogni caso, offre alla Chiesa la possibilità di dimostrare concretamente di essere dalla parte dei cittadini e dei più bisognosi, al di là del colore della loro pelle. Come è noto, la Curia possiede l’ormai ex Seminario arcivescovile “Benedetto XVI” nel rione Santa Chiara. Il Papa ci passò davanti il 15 giugno del 2008 e volle scendere dall’auto per fare un segno di benedizione. Il calo di vocazioni ha determinato la chiusura del Seminario, ma la struttura è nuova ed integra. La Curia, a dire il vero, ha provato a far cassa, con la cessione ad un gruppo privato per la realizzazione di una residenza per anziani. Una operazione che non è andata a buon fine in quanto, a quel punto, il subentrante avrebbe dovuto pagare centinaia di migliaia di euro al Comune per gli oneri di urbanizzazione primaria (non versati inzialmente in quanto si trattava di un luogo di culto).

Adesso, pertanto, la struttura è chiusa. E’ dotata, come è noto, di tante camere doppie, di una grande cucina e di ampie sale, oltre che di servizi ed impianti sportivi.

Quale migliore occasione, quindi, perché Curia e Comune si siedano intorno ad un tavolo e programmino la nascita di una sorta di “Casa del bisogno”. Un luogo dove trasferire la Caritas localizzata in centro (nel Seminario le cucine sono in grado di sfornare centinaia di pasti al giorno) e dove offrirre alloggio provvisorio ai senza tetto. La Curia potrebbe mettere a disposizione la struttura, il Comune farsi carico della gestione attraverso la BMS ed i privati contribuire attraverso versamenti e volontariato. Potrebbero trovare ospitalità persone senza altre soluzioni, sia italiane che straniere. Un alloggio di fortuna “provvisorio” e pasti caldi.

La “Casa del bisogno” potrebbe nascere da Brindisi e poi espandersi ovunque, dando chiara l’immagine di una Chiesa più vicina ai bisogni della gente. E tutta la città dovrebbe affiancare le autorità ecclesiastiche e il Comune, dimostrando che è di gran lunga più utile aiutare i più bisognosi prima di pensare ad una speculazione edilizia per la riconversione della struttura.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning