COMUNE – PER ROSSI LA BUCCIA DI BANANA DEL NONO ASSESSORE…

Il 2020 non è stato certamente un buon anno per l’Amministrazione Comunale di Brindisi. A prescindere dall’emergenza sanitaria, si sono registrati problemi piuttosto gravi che hanno messo in discussione la carica innovativa della giunta-Rossi, sempre più lontana da quel “cambiare la storia” che ‘l’aveva accompagnata sin dalla sua nascita.

Si lavora ormai prevalentemente per la sopravvivenza, sacrificando ogni ipotesi di programmazione a medio-lungo periodo. Gli strumenti urbanistici sono fermi (era stato promesso un cambio di marcia rispetto a cò che non erano riuscite a fare le precedenti amministrazioni), il dialogo con altri enti strategici del territorio è ormai stato azzerato. Un esempio su tutti è costituito dai rapporti con l’Autorità di Sistema Portuale. A Palazzo di Città sono stati pronunciati troppi “no”, così come è stata creata una ragnatela di intoppi burocratici, con la conseguenza che investimenti infrastrutturali sono fermi al palo. Nei giorni scorsi è stata emessa la sentenza da parte del Consiglio di Stato per il circuito doganale portuale e per il Comune si è trattato di una sonora sconfitta.

A tutto questo si aggiunge la condizione di pre-dissesto del bilancio comunale, il mancato raggiungimento di obiettivi sensibili (vedi la vendita del patrimonio comunale), il “bubbone” della Brindisi Multiservizi, una gestione lacunosa dei servizi sociali (non certo per colpa dell’asessore Lettori), la paralisi della ripartizione Urbanistica e – purtroppo – tanto altro ancora.

Nonostante tutto, però, è difficile che qualcuno riesca a rimandare a casa Riccardo Rossi. Dispone, infatti, di una pattuglia di consiglieri comunali disposti a sostenerlo ad ogni costo e di recente ha recuperato anche qualche dissidente. Del resto, far approvare un bilancio redatto da un commissario prefettizio e poi un bilancio consolidato privo del parere dei revisori dei conti è stata una prova di forza che consente a Rossi di tirare un sospiro di sollievo.

Tutto bene, quindi? Per il momento si potrebbe affermare di si. Ma all’orizzonte ci sono nuovi ostacoli, alcuni dei quali solo apparentemente insignificanti. E’ il caso, ad esempio, del rimpasto così tanto atteso. E’ in atto un lavorio dietro le quinte per dar vita al nuovo Esecutivo. Gruppi consiliari come Italia Viva, Impegno per Brindisi e Ora Tocca a Noi (ma anche il duo Massaro-Dell’Anna) chiedono visibilità e ci sono richieste anche all’interno del PD. Riccardo Rossi, insomma, dovrà lavorare sodo per far quadrare i conti. Ma la vera buccia di banana è rappresentata dalla eventuale nomina di un nono assessore. Far lievitare i costi della politica in questo momento sarebbe un suicidio, tanto più se si considera che i soldi del nono assessorato a suo tempo si decise di impegnarli per lo staff del sindaco (questa fu la giustificazione utilizzata dal primo cittadino).

Del resto, Rossi ormai conosce bene i meccanismi della politica cittadina e sa che nominare nuovi assessori non fa altro che alimentare altre aspettative, magari senza ricevere un “grazie” da nessuno.

Ecco perché aggiungere un assessore adesso sarebbe rischioso come inciampare su una buccia di banana. E francavmente non so fino a che punto ne valga la pena.

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no_fumo_torchiarolo

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