CORONAVIRUS, L’IMPEGNO E DISPONIBILITA’ DELLA FIALS NELLA ASL DI BRINDISI PER CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DEL CONTAGIO

Non volevamo certo creare allarmismo ma essere preventivi quando il 4 febbraio vi avevamo chiesto un incontro in merito allo stato di attenzione dell’OMS per l’identificazione del nuovo virus 3019-nCoV (novo Coronavirus). Avevano già segnalato alcune criticità emerse, in particolare nel Dipartimento di Emergenza – Urgenza, nel mettere in atto le precauzioni contenitive nei confronti nei pazienti potenzialmente infetti.

Così Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS della provincia di Brindisi, nella nota odierna inviata ai vertici aziendali della ASL di Brindisi.

In poche ore, evidenzia, Carbone, quello che sembrava solo uno spauracchio è diventato realtà: anche l’Italia è ufficialmente in allerta rossa per pandemia da coronavirus.

In questo momento, soprattutto in Lombardia, come anche nel Veneto, è in atto una vera e propria maxi-emergenza connessa all’insorgenza del Coronavirus.

Ciò ci preoccupa e ci tiene, ancor di più, fortemente in allerta, proprio perché stamane mass media locali parlano, anche, di sospetto caso di coronavirus al Presidio Ospedaliero “Perrino” di Brindisi.

A farne le spese in termini di rischi e ore lavorative sono medici, infermieri, tecnici di radiologia e operatori socio sanitari, in particolare quelli impegnati nella gestione dell’emergenza/urgenza extra ospedaliera e nei vari pronto soccorso.

Come FIALS, non possiamo esimerci dall’essere vicini ai professionisti sanitari che rappresentiamo.

Siamo disponibili, dichiara il Segretario FIALS, in stato di assoluta emergenza, a condividere modelli organizzativi negli ospedali e nei servizi territoriali, anche in deroga alle disposizioni contrattuali vigenti in materia di pronta disponibilità, reperibilità e fabbisogno di personale necessario atte a fronteggiare l’attuale stato di emergenza nel nostro territorio.

Per espletare al meglio la nostra funzione ed essere quanto più utili alla causa, Carbone chiede al Direttore Generale della ASL, Giuseppe Pasqualone e allo stesso Direttore Sanitario, Andrea Gigliobianco, un confronto per condividere linee d’indirizzo tese ad assicurare il massimo sforzo per contrastare la diffusione del contagio e, soprattutto, per sostenere chi in questo momento protegge in prima linea tutta la popolazione, mettendo anche a rischio la propria salute e quella dei propri cari.

Gli operatori sanitari e socio sanitari, ribadisce Carbone, devono necessariamente essere messi in sicurezza per poter continuare ad aiutare gli altri.

In questo momento è indispensabile che la Asl condivida con i sindacati, con le associazioni dei cittadini e dei malati, percorsi di comunicazione interna ed esterna sulla base, anche, delle indicazioni operative ministeriali e regionali, definisca e fornisca la dotazione dei dispositivi di sicurezza nelle diverse articolazioni aziendali e soprattutto nelle unità operative di emergenza urgenza, come anche nelle sale operatorie, stabilisca un protocollo di accesso dei pazienti con sospetto coronavirus nei vari presidi e servizi di emergenza ospedalieri e territoriali, come ai medici di base, il potenziamento di personale nell’unità operativa di Malattie infettive del P.O. “Perrino” di Brindisi, anche per le eventuali consulenze infettivologiche ed infine le stanze riservare a soggetti con sospetto di “coronavirus”.

Uno sforzo forse anche con un piano di assunzione di personale straordinario di medici, infermiere, tecnici di radiologia ed operatori socio sanitari.

Come organizzazione sindacale, conclude Carbone, riteniamo che sia necessario lavorare duramente e tutti insieme, contro un nemico invisibile e imprevedibile.

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