COVID-19 – I RISCHI PER I RITARDI INSPIEGABILI DELLA SANITA’ PUBBLICA BRINDISINA…

Non è certamente questo il tempo delle polemiche, ma la situazione della sanità pubblica in provincia di Brindisi è a dir poco preoccupante. Tutti eravamo consapevoli dei limiti delle nostre strutture, così come dell’abissale differenza tra la sanità del Nord Italia e quella del Sud, ma è impensabile che all’interno del Sud ci sia una ulteriore differenza in termini di efficienza e di risposta rispetto ai bisogni dei cittadini.

Il Perrino, è inutile negarlo, è il più bistrattato tra i ghrandi ospedali della Puglia e la conferma giunge dai numeri che lo pongono all’ultimo posto in fatto di posti di rianimazione e di impianti necessari per curare le forme acute di covid-19. Incredibilmente, però, il problema non è neanche questo, visto che vogliamo sforzarci di ragionare in termini di “risposta” complessiva del sistema sanitario pugliese.

L’aspetto drammatico, invece, è rappresentato dai ritardi accumulati nel corsod elle settimane cruciali in cui ovunque si è organizzata la lotta al virus. Si pensi che ancora oggi (forse sarà attivato a partire da domani) in provincia di Brindisi non è possibile analizzare i tamponi e bisogna fare ricorso ad un laboratorio di Foggia. La conseguenza è che per giorni e giorni tanti medici ed inferimieri hanno continuato ad operare inconsapevoli del rischio di contagio per tutti coloro con cui avevano contatti.

Ed a ciò si aggiunga la carenza di mascherine, guanti, camici, oltre ai ritardi nell’allestimento della nuova rianimazione, in corso di realizzazione nei pressi della camera mortuaria.

Adesso non resta che sperare nel miracolo. Il coronavirus dovrà girare al largo per sperare che la situazione resti sotto controllo anche in una sanità malconcia come quella brindisina.

 

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