CROCERISTI IN ATTESA DI IMBARCO – BENVENUTI NELL’INFERNO DI BRINDISI

Avranno maledetto il giorno in cui hanno deciso di imbarcarsi da Brindisi per la loro crociera. Ci riferiamo alle decine di turisti che stamattina sono giunti in città con un pullman di linea proveniente dalla Sicilia. La fermata era in viale Arno, nei pressi del cimitero ed i poveretti hanno poggiato piede a terra poco dopo le ore 8.00. Ad attenderli non c’era nessuno, men che meno qualcuno in grado di fornire qualche informazione. Dopo un bel po’ qualcuno di buon cuore li ha indirizzati verso la stazione marittima che hanno raggiunto a piedi con tanti bagagli sulle spalle, attraversando tutta via del Mare. Una volta giunti sul posto hanno trovato la stazione marittima a loro riservata (all’interno del porto) ancora chiusa, così come l’info point. Ed allora non gli è rimasto null’altro da fare che occupare le banchine di piazza Vittorio Emanuele, alla ricerca di un po’ d’ombra. Solo in tarda mattinata il problema è stato risolto, con l’apertura dei locali di accoglienza.

Ma il fatto resta di una gravità assoluta, soprattutto se si considera che proprio l’ente portuale sta tentando di promuovere quello di Brindisi come porto crocieristico.

E sono preoccupati anche gli operatori portuali che aderiscono ad “OPS”  che più volta hanno sottolineato le inaccettabili carenze del sistema di accoglienza.

Abbiamo raccontanto quanto da noi riscontrato al presidente di “OPS” Teo Titi.

“Purtroppo quello che lei mi racconta – ha risposto Titi – non è una novità, ma la triste quotidianità. Non  vengono svolte azioni concrete per cercare di creare le condizioni minime di accoglienza ai passeggeri, sia per le crociere che per i traghetti diretti in Grecia e sopratutto in Albania.
Abbiamo segnalato tante volte le solite criticità che si ripropongono da venti anni e si ritorna a discuterne con il segretario generale a giugno quando ormai non c’è tempo per cambiare. Ogni anno è la stessa cosa e la risposta ormai è sempre la stessa: ossia che la guerra in corso tra Comune e Autorità di Sistema Portuale blocca le infrastrutture. In realtà, il problema è che non si fanno neppure piccole azioni che, come nel caso da lei indicato, aiuterebbero a rendere più accogliente il nostro porto!!
Come OPS avevamo proposto, ad esempio, di aprire il porticato che collega il parcheggio di via del Mare con il Lungomare, attrezzandolo con panchine, Wifi, info point etc per un’area di sosta riparata per i crocieristi o per la gente in attesa dei bus. Ma l’ente portuale non vuole rinunciare ai parcheggi riservati ai dipendenti. E oggi i crocieristi aspettano seduti per strada.
Anche la situazione Albania a Costa Morena è da terzo mondo ma, nonostante riunioni infinite, nulla è stato fatto”.

Le parole di Titi confermano che la Brindisi descritta sui depliants è cosa ben diversa rispetto ad una realtà a dir poco preoccupante.

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