DE MICHELE (LEGA): SUL CIS SI RIPARTA CON UN CONFRONTO APERTO A TUTTA LA CITTA’

Senza entrare in sterili polemiche o inutili dualismi, nonché scevri da protagonismo mediatico-istituzionale, la Lega ha spesso evidenziato, da tempo (da ultimo in campagna elettorale regionali 2020), come fosse poco chiara la “sceneggiatura” economico-finanziaria sui CIS, ed in particolare su quello di Brindisi. Non erano necessarie le dichiarazioni del Ministro Provenzano, seppur apprezzabili sul piano istituzionale, essendo già chiaro come lo stesso fosse carente e privo di una legittimazione formale ed economica: infatti, come sottolineato dallo stesso Ministro, solo dopo aver acquisto il fabbisogno finanziario complessivo della progettualità presentata potranno essere assegnate le risorse finanziarie che saranno a loro volta ricavate dalla nuova programmazione del fondo sviluppo e coesione 2021-2027.

Capiamo, e considero lodevole, il forte interessamento verso la città di Taranto, dove autorevole nomenclatura politica, regionale e governativa, sta concentrando buona parte dei suoi impegni istituzionali; ma la città di Brindisi non può certo assurgere il ruolo di “secondaria” o subalterna: viceversa, deve rivendicare un ruolo di comprimaria nelle scelte strategiche e di sviluppo del territorio, utilizzando questo straordinario strumento dei CIS che rappresentano una fondamentale e storica opportunità di sviluppo per la nostra città.

Ecco perché, considerando dignitosa, ma tardiva, la fermezza del Sindaco Rossi, anche in veste di Presidente della Provincia, chiediamo allo stesso altrettanta fermezza ed autorevolezza nel coordinare e dare impulso alla pianificazione delle proposte (rispetto alla quale siamo in grave e ingiustificato ritardo), in maniera organica e razionale, basandosi su un progetto chiaro e lungimirante, coinvolgendo il partenariato sociale ed economico. E non lo dice solo la Lega, lo ha detto il Ministro Provenzano ieri a chiare lettere: per non snaturare i CIS i Comuni interessati devono evitare “una semplicistica elencazione di interventi, di opere autonome e indipendenti, un progettificio di interventi privi di una logica integrata di svuluppo, perché i CIS devono intercettare una vocazione specifica di sviluppo territoriale”.  Evitando, riteniamo noi, altresì, una inutile e deleteria frammentazione della spesa.

Promuovere, contestualmente, un tavolo di concertazione affrontando e ridiscutendo temi, settori e materie strategiche per lo sviluppo socio-economico della città quale Porto, Aeroporto, attività produttive, commercio, grande industria (A2A, Enel), industria del freddo, TAP, riqualificazione urbana e costiera.

Si riparta con il confronto non solo istituzionale, partitico, ma democratico e sinergico, aperto anche alla democrazia partecipata dei cittadini, che coinvolga tutto il mondo sociale, imprenditoriale, sindacati, associazioni di categoria. Si attui questo, si definisca un progetto unico ed organico per la città, ma soprattutto si faccia presto, perché l’interesse dei cittadini viene prima di ogni contesa o visibilità politica.

Avv. Cosimo DE MICHELE

 

 

 

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