DEGRADO DEL MONUMENTO AL MARINAIO – IL COMUNE PRECISA….

Nei giorni scorsi avevamo denunciato lo stato di profondo degrado in cui versa il Monumento al Marinaio d’Italia, con cancelli ormai inesistenti e con un generale stato di incuiria, sfociato anche nella nascita di un albero di fico proprio sui marmi del monumento (oltre a cestini stracolmi ed a scarsa manutenzione del verde). Oggi ci giunge in redazione una nota di precisazione con cui si afferma che sono stati già appaltati i lavori per la ricollocazione del cancello mancante e per altri interventi urgenti. Ne prendiamo favorevolmente atto, anche se non ci pare di aver letto nell’albo pretorio un affidamento di lavori in tal senso. In ogni caso, nella precisazione non si fa alcun cenno allo stato di degrado, consistente nella presenza di erbacce e di rifiuti proprio in un uno dei simboli della città.

Ecco, in ogni caso, la nota del Comune.

Con riferimento all’articolo “Monumento al Marinaio, sparito il cancello…”, preme precisare che il cancello in oggetto risulta rimosso da tempo. L’amministrazione comunale, sensibile alla tutela del proprio patrimonio monumentale, ha già affidato i lavori per la ricollocazione dello stesso, come della posa in opera delle raggiere in ferro zincato laterali e del restauro dell’altro speculare cancello sul piazzale superiore.

Nei giorni scorsi si è proceduto a rimuovere e ricollocare i cancelli posti sul piazzale inferiore, che dividono via T. Minniti dai giardini del Monumento, dando così inizio ai lavori di riqualificazione dell’area.

Sono stati appaltati i lavori di adeguamento dell’impianto elevatore all’interno del Monumento, costantemente in servizio per la notevole presenza di turisti e visitatori, e quelli relativi al miglioramento degli elementi grafici di comunicazione.

Ugualmente sono stati affidati ad Energeko i lavori per il ripristino degli impianti elettrici, con particolare riferimento alla Cripta.

Nel 2020 saranno poste in bilancio le cifre previste per il più complessivo intervento di restauro, messa in sicurezza e valorizzazione del bene, pari a € 1.000.000,00, in cui si comprendono anche i lavori per la riapertura delle sale interne espositive, in cui raccogliere  le documentazioni relative alla sua costruzione ed alla sua storia.

 

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