FURTO DI OLIVE – CONVALIDATI I 5 ARRESTI EFFETTUATI DAI CARABINIERI

Sono comparsi questa mattina innanzi al Giudice Monocratico di Brindisi,   che ha convalidato l’arresto  ordinando la contestuale rimessione in libertà,  GARGANESE Daniele, Classe 1973, FILOMENA Carmela Lucia, Classe 1982, D’AMBROSIO Giada, Classe 1994, D’ORIA Maurizio, Classe 1979 e FILOMENA Leonella, Classe 1986, arrestati dai Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, coadiuvati da quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo delle zone rurali di quest’ultimo centro. Il processo a carico delle cinque persone è stato fissato  per il 7 marzo 2018.

   Si rammenta che quattro delle cinque persone venivano arrestate  in contrada Giovannella di Francavilla Fontana,  nella circostanza  questi  scorta  la presenza dell’autovettura dei Carabinieri  dai campi coltivati ad uliveto uscivano  dandosi  a precipitosa fuga a bordo di   un’Audi A2 di colore grigio a velocità sostenuta. I militari azionavano   i dispositivi acustici e luminosi e  si ponevano all’inseguimento del veicolo che arrestava la marcia pochi metri più avanti, con il conducente che a piedi faceva perdere le proprie tracce nei terreni circostanti. I militari riuscivano a bloccare gli altri quattro occupanti dell’autovettura, tre donne ed un uomo, e, a seguito di perquisizione veicolare, rinvenivano due grossi sacchi in nylon colmi di olive, del peso di circa due quintali, asportate dall’uliveto in uso ad un’azienda olearia del luogo, già vittima in passato di analoghe azioni delittuose che incidono negativamente sull’economia aziendale. Allertata la Centrale Operativa, venivano diramate le ricerche del fuggitivo, che, vistosi braccato, si presentava poco dopo presso la Stazione Carabinieri di Villa Castelli. Una accurata ispezione dei luoghi permetteva il rinvenimento di una scopa in saggina occultata dietro alcuni blocchi di tufo e alcuni rami spezzati degli ulivi secolari, verosimilmente utilizzati come “scope” per ammucchiare le olive e quindi raccoglierle nei sacchi di nylon. L’autovettura e la scopa in saggina venivano sottoposte in sequestro mentre la refurtiva veniva consegnata all’avente diritto.

 

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