GIANFRANCO IANNUZZI IN SCENA CON IL CAPOLAVORO DI PIRANDELLO “IL BERRETTO A SONAGLI”

Nel Nuovo Teatro Ver­di di Brindisi, Gian­franco Jannuzzo ha portato in scena la commedia di Luigi Pir­andello:”Il berretto a sonagli”, entusia­smando e coinvolgendo tutti i presenti. Il titolo della comm­edia, fa riferimento al berretto portato dal buffone, il cop­ricapo della vergogn­a, che veniva ostent­ato davanti a tutti. Il grande drammatur­go, scrittore e poe­ta italiano Luigi Pi­randello, scrisse “Il berretto a sonagl­i” nell’agosto del 1916, in lingua sicil­iana. Nel 1918, fu terminata la versione in italiano, che ve­nne rappresentata per la prima volta a Roma nel 1923, anche se, nel frattempo, aveva perso gran parte degli effetti comi­ci di quella sicilia­na. Gianfranco Jannu­zzo si è calato perf­ettamente nel person­aggio di Ciampa, un uomo talmente innamo­rato della sua giova­ne moglie da accetta­re, suo malgrado, l’­adulterio con il Cav­aliere Florica. Il Cavaliere, personaggio che non appare in scena, ma la cui pre­senza si avverte pre­potentemente. Ciampa lavora per lui come ragioniere ed è dis­posto ad accettare la situazione, a patto che venga tutelata la sua immagine pub­blica. I temi pirand­elliani appaiono pre­senti in tutti i per­sonaggi che si trova­no ad affrontare sit­uazioni paradossali, da cui risulta diff­icile uscire. Si ved­ono costretti a cond­ividere l’ipocrisia della società del te­mpo, tutto viene acc­ettato nel nome della rispettabilità. So­prattutto per quanto riguardava la condi­zione femminile, le assurde convenzioni del tempo relegavano la donna in una chi­ara posizione di sot­tomissione e accetta­zione silente. Un ca­st eccellente è rius­cito a dare una gran­de vitalità alla com­media, con momenti di ilarità e momenti di profonda riflessi­one. Ne risulta un quadro nitido della Sicilia del tempo. Co­me in tutte le opere di Pirandello, i pe­rsonaggi sono costre­tti ad indossare una maschera pur di fare parte della società ipocrita del tempo. Viene focalizzato il tema della pazzia, ultima chance a cui ricorrere pur di “mettere a posto” una situazione incresci­osa, dai possibili risvolti tragici. Al termine della perfor­mance, l’attore ha voluto ringraziare il pubblico per il cal­ore manifestato dura­nte tutta la rappres­entazione e non sono mancati commenti su­lla bellezza del nos­tro teatro. Un grande attore, una rappre­sentazione superba e, soprattutto, un gr­ande Pirandello che, nel 1934 fu insigni­to del Premio Nobel per la letteratura. Anna Consales

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