GRANDE FOLLA PER IL ROMANZO DI ITALO GUAPALUPI

Presso il Grande Albergo Internazionale, Brindisi, è stato presentato il romanzo : ” Irrequieto.Tredici anni homu ” , di Italo Guadalupi. Un romanzo sulla famiglia e sulla situazione del mezzogiorno negli anni settanta. Già dalla dedica, si evince che Italo Guadalupi lo ha scritto pensando alla sua famiglia, al papà che è stato suo maestro di vita, alla moglie, ai figli, a tutti coloro che vengono citati, perché è la storia della sua vita. Evidente la commozione che, ad un certo punto, lo ha costretto a fermarsi. Un romanzo sulla famiglia e per la famiglia. Un pezzo di vita degli anni 70. Oggi, le cose sono cambiate, probabilmente si vive meglio, ma la famiglia rimane, sempre, un punto fermo,perché si possono sciogliere i matrimoni, i rapporti di amicizia, ma gli affetti familiari sono per sempre. A moderare la serata, la giornalista Tiziana Balsamo. Interessanti gli interventi. Il dott. Roberto Romeo, redattore editoriale, ha focalizzato due importanti riflessioni. L’ infanzia, il libro è una conferma che gli occhi dei bambini trasfigurato la realtà. L’ infanzia intesa come punto di riferimento, Italo Guadalupi dà un ordine ai suoi ricordi. Come seconda riflessione, il bambino che cresce in fretta perché deve diventare ” homu” a 13 anni, ed è così spiegato il sottotilo del libro ” Tredici anni homu ” . C’ è la possibilità di recuperare quella bellezza che ci siamo lasciati dietro. È intervenuto, poi, il prof. Sisto che ha approfondito alcuni temi presenti nel romanzo, come il ricordo, la malattia del padre che spinge il ragazzo a prendersi la responsabilità di aiutare la famiglia, il tema dello sfruttamento del lavoro minorile, l’ amore per Tuturano, il dialetto, e tanto altro. È intervenuta anche l’ assessore Maria Greco. Tantissime le persone presenti, che hanno seguito, attentamente, tutti gli interventi. Un bel romanzo, il secondo di Guadalupi, che focalizza tematiche importanti. Gli anni settanta, tutto era più semplice, almeno, in apparenza, sembrava così. Meno tecnologia, niente social. Da una parte la famiglia, dall’ altra, un Mezzogiorno che fa fatica a stare al passo dello sviluppo economico. Italo Guadalupi, un ragazzino degli anni settanta, costretto a ” crescere ” velocemente. Presente, in sala, tutta la sua famiglia e gli amici più cari. È stato esposto, inoltre, il dipinto raffigurato in copertina, realizzato dal maestro Pino Nardelli. Un bel momento da condividere, una storia vera, raccontata con sensibilità. Anna Consales

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