Grotta santuario di Santa Maria di Agnano:
frequentazioni culturali anche in epoca messapica
Era lì da duemilatrecento anni, a vegliare sui doni che gli antichi messapi dedi
cavano agli dei, il cane rinvenuto negli ultimi scavi archeologici diretti dal p
rofessor Donato Coppola coadiuvato dai dottori Nicola de Pinto e Martine Dewaill
y.
Dopo aver riportato alla luce, nelle precedenti indagini, un’importante frequent
azione rituale mesolitica caratterizzata da circoli di pietre contenenti pietre
e ossa incise, simboli della perorazione alla caccia e alla dea madre, le ultime
ricerche (nella grotta santuario di Santa Maria di Agnano) si sono concentrate
sulla frequentazione cultuale dell’area in epoca messapica (VI-III secolo a.C.).
I risultati della campagna scavi 2018 sono stati presentati nel corso di una con
ferenza che si è svolta venerdì scorso presso la Chiesa di San Vito Martire ad O
stuni.
Alla presenza dell’Arch. Maria Piccarreta, soprintendente archeologica per le pr
ovince di Brindisi – Lecce e Taranto, si sono succeduti gli interventi del Prof.
Donato Coppola, direttore scientifico del Museo di Ostuni e dei suoi collaborat
ori Nicola De Pinto e Martine Dewailly.
Dopo i saluti del vice-sindaco di Ostuni, Guglielmo Cavallo, il presidente dell’
Istituzione, Michele Conte, ha ringraziato il direttore scientifico e tutti i ra
gazzi dell’Università di Bari che hanno partecipato allo scavo, confermando il g
rande interesse del consiglio di amministrazione per le operazioni di scavo. “Si
amo soddisfatti del lavoro svolto dal prof. Coppola in collaborazione con l’Univ
ersità di Bari” spiega il presidente dell’Istituzione, Michele Conte “negli ulti
mi anni abbiamo raddoppiato gli investimenti sulla campagna scavi ed i risultati
si sono visti; la risposta del pubblico ci conferma che la strada intrapresa è
quella giusta. Il 2018 segnerà un ulteriore aumento di presenze nei nostri siti
nonostante già il 2017 fosse stato un anno record. L’idea di puntare sulla promo
zione e sulla fruizione dei siti museali ha funzionato”.
Il soprintendente, Arch. Piccarreta ha sottolineato come i risultati si possono
raggiungere solo con la sinergia tra istituzioni (Musei, Comuni e Soprintenza) e
Università, ciascuno con il suo compito. “Sono molto contenta di quello che è s
tato realizzato qui ad Ostuni” ha detto l’arch. Piccarreta “un modello da esport
are e far conoscere per i risultati che ha ottenuto in termini scientifici, ma a
nche di visitatori”.
Al termine della conferenza sono stati consegnati gli attestati agli studenti de
ll’Università di Bari che hanno partecipato alla Campagna scavi.
Sono stati portati alla luce una serie di bothro (piccole fosse sacre) contenent
i una serie di vasi rituali quasi integri tra i quali spicca, per dimensione, un
a enorme anfora panatenaica apula a tempera rossa decorata con palmette sovraddi
pinte in nero e databile agli inizi del III secolo a.C.
Negli stessi strati delle fosse sacre sono stati rinvenuti anche frammenti di an
tefisse templari decorate con il volto di una Gorgone, punte di lance e giavello
tti, pedine da gioco in pasta vitrea e, per la prima volta, frammenti di grosse
iscrizioni su pietra.
Proprio sopra questi reperti sono state rinvenute due deposizioni di cani di med
ia taglia e di sesso maschile. La presenza di queste due evidenze è legata a con
suetudini di carattere magico e sacrale che vedevano la deposizione e, talvolta,
il sacrificio di essi al fine di purificare e proteggere l’area. L’importanza d
i tali ritrovamenti ha spinto gli archeologi a rimuovere subito gli scheletri pe
r evitarne il danneggiamento, a portarli in laboratorio per le dovute ricerche e
a prepararne la futura musealizzazione.
Sempre la stessa équipe ha iniziato le indagini all’interno della cavità occiden
tale del santuario, riportando subito a galla una serie di lucerne databili al I
V-III secolo a.C. e che rimandano chiaramente ad un rituale di carattere notturn
o in onore di divinità ctonie come Persefone e Demetra.
Negli ultimi giorni di scavo è anche venuto alla luce un blocco lavorato e ricca
mente decorato la cui funzione e datazione, tuttavia, verrà chiarita con le futu
re ricerche.