UIL: “FONDAMENTALE IL RUOLO DEL SINDACATO NELL’ANNO APPENA TRASCORSO”

 

Il ruolo del Sindacato nell’anno appena trascorso è stato fondamentale e continuerà ad esserlo anche nel 2021 avendo particolare attenzione sui temi sociali e della sanità che hanno caratterizzato la sua storica attività come essenziale rappresentante degli interessi dei lavoratori con l’obiettivo primario di contribuire al miglioramento dei loro diritti a tutti i livelli, per contrastare le disuguaglianze, sui problemi ambientali, della salute, della sicurezza, sulle dinamiche che riguardano la crescita ed il miglioramento della vita dei cittadini. Il virus Covid 19 ha imposto il cambiamento di marcia alla ricerca di nuovi ed efficaci modelli di confronto e discussione per superare le enormi difficoltà che hanno sconvolto abitudini e comportamenti considerati illimitati, irrinunciabili e senza condizioni. I lavoratori, nonostante l’emorragia di posti di lavoro causati dalla pandemia, hanno risposto alla grande! Un esempio su tutti: l’utilizzo del lavoro agile (smart working) diventato in poco tempo un modo di lavorare praticamente senza regole e criteri, accettato e svolto con alto senso di responsabilità da milioni di lavoratori pubblici e privati i quali hanno utilizzato tempo strumenti digitali di proprietà personale con costi e rischi rilevanti senza avere dalle controparti datoriali adeguata assistenza e giovamento. Una eccezione provvidenziale che ha permesso l’attività ed il complessivo mantenimento della struttura produttiva ed economico-sociale nazionale. Questa esperienza, insieme alle tante altre messe in atto nel mondo del lavoro, devono essere regolamentate contrattualmente e diventare occasioni per un nuovo modello di sviluppo in grado di migliorare la qualità del lavoro e permettere adeguate risposte economiche e crescita dei diritti. Ed allora di fronte a questa eccezionale situazione vi è stata l’adeguata risposta di responsabilità del Sindacato. La UIL continua a fare la sua parte e chiede che il riscontro delle Istituzioni e delle Associazioni datoriali sia appropriato alle eccezionali esigenze del momento, in ottica futura. Tutti devono fare la loro parte per gestire al meglio i cambiamenti strutturali che coinvolgono il mondo produttivo con particolare riferimento ai giovani, drammaticamente esclusi dalle politiche attive del lavoro. Una gigantesca azione collettiva per la gestione e mobilità della forza lavoro attenta anche alle dinamiche ed alla futura sostenibilità del welfare. La risposta in termini di disponibilità ed impiego di risorse economiche è stata data dalla Comunità Europea con miliardi di euro che serviranno, con progetti innovativi a favorire la rinascita delle economie delle Nazioni che ne fanno parte.

Sono stati fissati tempi e regole per la presentazione delle proposte. Per questo non sono consentiti ritardi e proroghe. Il Sindacato ha presentato al Governo un dossier articolato e completo di indicazioni e suggerimenti accolti per la verità con poca attenzione, almeno per il momento. Di fronte ad una situazione così complessa è doverosa anche una approfondita riflessione sulla situazione economico-sociale del territorio provinciale, già oggetto di attenzione da parte della nostra Organizzazione sindacale dei Convegni “Brindisi in Europa” del 18 giugno 2019 e dell’8 novembre 2019 “Riprendiamoci il nostro futuro: Innovazione-Formazione-Ricerca”. In entrambe le occasioni alla presenza di rappresentanti Istituzionali e dirigenti sindacali nazionali furono analizzate e discusse le cause della annosa crisi in cui si dibatte il nostro territorio alla ricerca di convergenze ed interessi comuni tra le direttive della Comunità Europea, l’interesse nazionale e quello locale, per prepararci al meglio sui benefici che potrebbero essere utili alla nostra comunità. Temi ed argomenti ripresi nella video conferenza del 1 dicembre scorso con il sotto Segretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri senatore Mario Turco al quale è stato consegnato un documento aggiornato di proposte e schede tecniche in cui è sottolineata la necessità di aprire i cantieri di investimenti pubblici e privati già finanziati da tempo: il sistema infrastrutturale, la centralità del porto e dell’aeroporto, oltre alla necessità di governare la fase di decarbonizzazione, altro sostegno fondamentale dello sviluppo del territorio, il progetto Edison, gli investimenti Versalis, Jindall, Enel Logistics, A2A, ENI che ancora non sono stati messi in opera, ma vitali per la ripresa economica e lo sviluppo della nostra Provincia. Nella riunione di dicembre i partecipanti: CGIL, CISL e UIL, il Presidente di Confindustria Brindisi dottor Lippolis, il Presidente di CNA dottor Gentile e di ANCE dottor Francioso, insieme al sotto Segretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dottor Turco hanno condiviso la necessità di un Tavolo Istituzionale nazionale per definire nel merito le disponibilità e concretizzare definitivamente le legittime attese della comunità brindisina. Non possiamo continuare ad accettare ritardi, rinvii e rallentamenti su decisioni che bloccano, colpevolmente sul nascere, i numerosi progetti in stand by in grado di cambiare in meglio con la loro capacità economica e produttiva il futuro della nostra comunità. Le rigide e unilaterali posizioni assunte su decisioni che riguardano il nostro avvenire non hanno mai prodotto niente di buono. Il dialogo, la condivisione, l’intesa sono gli antidoti e i rimedi per cancellare il nulla. Antonio Licchello

 

 

 

 

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