IL COMUNE DI ERCHIE DELIBERA LA CONTRARIETA’ AL MEGA IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI “MASSERIA ARGENTONI”

Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale di Erchie ha deliberato all’unanimità per il parere contrario alla realizzazione del mega impianto fotovoltaico di Masseria Argentoni di 35,5 MW di potenza sviluppato su una superfice di territorio agricolo pari a circa 70 ettari, uno dei 15 progetti presentati agli uffici della Provincia di Brindisi.

Pare sia stata la prima delibera di Consiglio Comunale adottata rispetto ai Comuni interessati dai 15 progetti di mega impianti di fotovoltaici presentati proprio alla fine agosto alla Provincia di Brindisi che complessivamente interesseranno circa 500 ettari delle campagne del territorio provinciale.

Progetti presentati tutti insieme da parte di società del nord per essere sottoposte alle procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale.

Nella delibera del Comune di Erchie ci sono importanti e sostanziali motivazioni di carattere specifico, generale e politico che da sole basterebbero a far riflettere l’Ente Provincia sulla concessione di eventuali pareri VIA positivi a tutti i progetti presentati.

Nella delibera, infatti, si fa esplicito riferimento agli ultimi rapporti ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale) e del SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale), Istituti di cui si avvale il MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).

Gli Istituti classificano il suolo su cui insistono gli insediamenti fotovoltaici come consumato, sia pure non permanentemente, ma comunque con effetto di perdita di quasi tutti i servizi eco sistemici che avrebbero potuto fornire alle comunità limitrofe.

Gli ultimi rapporti ISPRA, nell’ evidenziare la gravità del tasso di consumo di suolo in Italia, nella Puglia (terza Regione in Italia) e in particolare nelle province di Lecce e Brindisi, indicano nella costruzione dei parchi fotovoltaici in area agricola uno dei fattori che contribuiscono in maniera importante a determinare tale consumo.

I rapporti ISPRA consentono, inoltre, di stimare per ogni ettaro consumato il valore annuale in termini economici della perdita dei servizi eco sistemici forniti dal suolo interessato, valore che oscilla fra le decine e le centinaia di migliaia di euro per ettaro l’anno.

Anche se a distanza l’uno dall’ altro e da altre tipologie di insediamenti energetici come i parchi eolici, la sommatoria di tali effetti dovuti a diversi parchi fotovoltaici insistenti su uno stesso territorio non può essere negata, consistendo un danno, oltre che ecologico, anche economico alla collettività a fronte solo degli utili dei soggetti proponenti detti insediamenti.

Questi e tanti altri interessanti punti sono contenuti nella delibera del Consiglio Comunale, N. 48 del 23/09/2019, scaricabile anche dall’ Albo Pretorio del Comune di Erchie.

Già appena dopo la riunione con le associazioni ambientaliste tenutasi in Provincia il mercoledì 11 settembre scorso il Movimento NO TAP della Provincia di Brindisi, attraverso un comunicato stampa, ha espresso la forte preoccupazione del “ritorno dei fantasmi del passato nelle campagne brindisine”.

Sappiamo di cosa parliamo perché abbiamo già vissuto in passato la problematica pericolosa dell’invasione selvaggia nelle campagne salentine di distese di pannelli di silicio e foreste di pale eoliche a cavallo degli anni 2010 e sappiamo anche cosa hanno comportato in termini di devastazione ambientale gli affari speculativi di società molto spesso di dubbia provenienza e intrecciate talvolta agli interessi della criminalità organizzata.

Riteniamo che la Provincia non debba aspettare ancora altro tempo per rimettere a confronto i Sindaci e le associazioni ambientaliste auspicando un convocazione a stretto giro che superi la fase delle osservazioni da presentare alla bozza di documento di “indirizzi organizzativi e procedimentali per lo svolgimento delle procedure di VIA di Progetti per la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici” che fu consegnata dalla Provincia ai Sindaci e alle associazioni ambientaliste.

Non avrebbe nessun senso cercare di rendere più stringenti i criteri per le prescrizioni da chiedere in sede di VIA perché più di qualche progetto dei 15 potrebbe verosimilmente sfuggire alle maglie delle prescrizioni con aggiramenti astuti e/o ricorsi ai tribunali amministrativi.

Per cui sarebbe bene prevenire e mettere il punto politico forte che sia frutto di condivisione, acquisita la consapevolezza del grave rischio che corre il territorio provinciale qualora dovessero passare a fase autorizzativa tutti i progetti presentati.

Per questi motivi come Movimento NO TAP della Provincia di Brindisi ci permettiamo di suggerire a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Brindisi, in particolare ai Sindaci dei Comuni interessati da tali progetti, di attivarsi quanto prima a portare in seno ai propri rispettivi Consigli Comunali la discussione sull’ argomento proponendo lo schema di delibera di Consiglio Comunale già adottato dal Comune di Erchie, adattandolo alle esigenze e alle peculiarità del proprio territorio comunale.

Il concretizzarsi di una deliberazione unanime dei 20 comuni della Provincia di Brindisi di respingimento di tutte le istanze dei progetti presentati costringerebbe la Provincia di Brindisi a fare gli atti conseguenti al fine di sbarrare tutti gli accessi a queste società che non si sono fatte scrupolo di devastare il territorio brindisino per il loro tornaconto economico.

La priorità oggi è di scongiurare l’ennesima aggressione a un territorio che ha già subito in passato e subisce ancora il feroce attacco delle lobbies della speculazione e della devastazione ambientale in nome del profitto.

Ci auguriamo che quanto prima la Provincia di Brindisi deliberi per la dichiarazione di emergenza climatica e che tutti gli altri Comuni della Provincia seguano, così come hanno già fatto i Comuni di Erchie e Torchiarolo.

La dichiarazione di emergenza climatica aiuta notevolmente a rafforzare il punto politico principale programmatico in funzione di una nuova visione di gestione energetica del territorio e in funzione di un bisogno primario che è quello di riconoscere il diritto umano al clima dei Cittadini.

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