IL COMUNE FA CASSA CON LE CASE POPOLARI. ANCHE CON LE BARACCHE DI PARCO BOVE. LE CARTELLE PAZZE

Con il Sindaco Rossi l’Amministrazione Comunale di Brindisi finalmente si appresta a traguardare un risultato importante attraverso la regolarizzazione dei pagamenti dei canoni di affitto delle case popolari. Ha ragione Rossi: su questo settore per decenni è stato difficile, se non impossibile, mettere le mani. Troppi interessi ed anche troppe inefficienze da parte della struttura comunale. Nel 2014 si tentò una rivoluzione, spostando tutto il personale dell’ufficio casa e sostituendo il dirigente, ma sono ben note le resistenze che furono messe in campèo, anc he da parte di alcune sigle sindacali. Oggi, però, si volta pagina. Ma non è tutto oro quello che luccica. Nel tentare di far rispettare le regole e soprattutto di fare cassa, l’Amministrazione Comunale rischia di inciampare. Pubblichiamo una lettera fatta pervenire ad uno degli occupanti delle baracche fatiscenti di Parco Bove. Si, anche loro hanno sottoscritto, nel 2005, un contrqatto di locazione, sia pure con importi “politici”, cioè poco più di 13 euro al mese. Sta di fatto, però, che adesso quelle 13 euro, che moltiplicate per 12 mesi dovrebbero diventare 156 euro, in realtà per il Comune ammontato ad oltre 1.500 euro all’anno. Quindi chi abita in quei tuguri pericolanti, con la fogna a cielo aperto e con l’umidità che distrugge la salute dei bambini, deve pagare (per gli ultimi quattro anni di morosità) ben seimila euro. Da qui la protesta di un comitato spontaneo sorto a Parco Bove, che chiede un incontro immediato al Sindaco Rossi perché venga fatta chiarezza. E questa volta la gente che abita nelle baracche non ha più voglia di aspettare.

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