IL REGISTA ANDREA SEGRE MERCOLEDI’ A OSTUNI PER PRESENTARE IL FILM “L’ORDINE DELLE COSE”

Il regista Andrea Segre sarà mercoledì 18 aprile ad Ostuni, presso lo SlowCinema, alle ore 18.30 per presentare il suo ultimo film “L’ordine delle cose”, un viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si ritrova a confrontarsi con il fenomeno delle migrazioni. L’iniziativa è promossa da Bancaetica e Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, con il patrocinio del Comune di Ostuni e della Provincia di Brindisi. A dialogare con il regista, prima e dopo la proiezione del film, la giornalista Tea Sisto.

L’ingresso è gratuito.

Il film è stato presentato alla 74a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia lo scorso anno e narra la storia di Corrado, un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione irregolare. Il Governo italiano lo sceglie per affrontare una delle spine nel fianco delle frontiere europee: i viaggi illegali dalla  Libia verso l’Italia. La missione di Corrado è molto complessa, la Libia post-Gheddafi è attraversata da profonde tensioni interne e mettere insieme la realtà libica con gli interessi italiani ed europei sembra impossibile. Corrado, insieme a colleghi italiani e francesi, si muove tra stanze del potere, porti e centri di detenzione per migranti. La sua tensione è alta, ma lo diventa ancor di più quando infrange una delle principali regole di autodifesa di chi lavora al contrasto dell’immigrazione, mai conoscere nessun migrante, considerarli solo numeri. Corrado, invece, incontra Swada, una donna somala che sta cercando di scappare dalla detenzione libica e di attraversare il mare per raggiungere il marito in Europa. Come tenere insieme la legge di Stato e l’istinto umano di aiutare qualcuno in difficoltà? Corrado prova a cercare una risposta nella sua vita privata, ma la sua crisi diventa sempre più intensa e si insinua pericolosa nell’ordine delle cose.

“Corrado e la sua storia – ha dichiarato il regista – raccontano questa crisi di identità. Ho cercato in lui, nel suo ordine e nella sua tensione emotiva, quelle della nostra civiltà e del nostro tempo. Sappiamo bene quanto stiamo abdicando ai nostri principi negando diritti e libertà a essere umani fuori dal nostro spazio, ma proviamo a non dircelo o  addirittura a esserne fieri. È questa crisi che mi ha guidato eticamente ed esteticamente nel raccontare il mondo  di Corrado, un mondo tanto rassicurante quanto inquietante”.

L’evento è realizzato in collaborazione con: AIFO-Associazione Italiana Amici di Raoul Follerau, CSV Poiesis –Centro Servizi per il Volontariato Brindisi; Associazione Migrantes Brindisi, UniTre Ostuni; La Maison de la Mode Taranto; abitidalmondo.com, Meic-Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Ostuni e Associazione Salam- O.N.G. di cooperazione con i Popoli del Bacino del Mediterraneo.

Andrea Segre è un regista italiano, nato a Dolo il 6 settembre 1976. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Sociologia della Comunicazione presso l’Università di Bologna, dove ha insegnato fino al 2010 come esperto di analisi etnografica della produzione video e di pratiche e teorie di comunicazione sociale, in particolare nell’ambito della solidarietà internazionale. Il suo primo documentario, Lo sterminio dei popoli zingari, è datato 1998. Da allora ha lavorato sempre a opere sulla marginalità di etnie, popoli e culture: l’Albania (Ka Drita?A metà – storie tra Italia e AlbaniaL’Albania è Donna) e l’Africa in particolare (Dio era un musicista, presentato nel 2005 nelle Giornate degli Autori a Venezia). Nel 2008 dirige, insieme a Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene, il documentario Come un uomo sulla terra, nel 2009 Magari le cose cambiano e nel 2010 Il sangue verde. Nel 2011 esordisce nel cinema di finzione con il suo primo lungometraggio Io sono Li, con cui è il primo autore italiano a vincere il Premio Lux del Parlamento Europeo. Il film è distribuito in oltre 30 paesi. Nel 2012 al Bif&st vince il Premio Franco Cristaldi per il miglior film con Io sono Li e il Premio Vittorio De Seta per il miglior documentario con Mare Chiuso, a cui viene assegnato anche il Globo d’Oro della Stampa Estera come miglior documentario. Nel 2013 è in selezione ufficiale sia al Festival di Locarno, con il documentario Indebito, scritto insieme a Vinicio Capossela, sia alla Mostra di Venezia con il suo secondo lungometraggio La Prima Neve, che vince anche il Gran Prix del Festival di Annecy. Nel 2014 firma insieme a Marco Paolini, Stefano Liberti e Giuseppe Battiston il film-teatrale Come il peso dell’acqua. Nel 2015 torna al festival di Locarno con il documentario I sogni del lago salato, girato in Kazakistan, anche questo finalista ai Nastri d’Argento.

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