INIZIATO IL PROCESSO RAGNO. CLAMORE PER LE RIVELAZIONI DI UN TESTIMONE

Ecco la nota:

Iniziato il processo per la morte di Sergio Ragno: un testimone smentisce l’Arma in tribunale

Proprio nel giorno in cui, macabra coincidenza, il carabiniere scelto Sergio Ragno avrebbe compiuto 38 anni, in un’aula di tribunale, a Brindisi, si discute sui contorni della sua morte, in un incidente stradale avvenuto a Firenze il 17 giugno 2004.
Questa mattina si è svolta infatti la prima udienza di istruttoria testimoniale nell’ambito del processo che deve stabilire cosa accadde negli ultimi tre quarti d’ora di vita dell’allora ventiquattrenne Ragno. In particolare si deve chiarire se sia morto durante un servizio istituzionale affinchè si possa legittimamente riconoscerlo quale vittima del dovere. E se del caso , se qualcuno ha mentito nel ricostruire i fatti di quel 17 giugno.
In aula si è presentato uno dei carabinieri convocati quali testimoni.
L’interrogato ha confermato che Ragno e cinque suoi colleghi furono chiamati allo svolgimento di un’operazione dal vicebrigadiere caposquadra di turno. Quattro di loro erano reduci da un servizio svolto dall’una alle sette del mattino e proprio in nottata avevano arrestato uno spacciatore di droga. Questi avrebbe confidato che nel pomeriggio successivo, nel parco delle “Cascine”, si sarebbe svolta una consistente attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
E fu così che intorno alle 17,00 i carabinieri prepararono l’operazione finalizzata agli arresti in flagranza di reato secondo le informazioni raccolte. Il servizio fu svolto in borghese, usando i propri veicoli. Partecipò all’intervento anche un militare che era in riposo, a casa, poiché specializzato in operazioni antidroga.
Il carabiniere ascoltato questa mattina ha confermato come anche Ragno si fosse recato dalla caserma alle “Cascine” in sella alla propria moto per lo svolgimento dell’operazione e che, rinviato di qualche ora l’inizio delle operazioni, tornando in caserma, dove abitava, trovò la morte. Quindi, stando al regolamento di servizio, non era in libera uscita. E allora perché nel rapporto di servizio qualcuno scrisse che il carabiniere brindisino fosse senza ordini e che si trovasse alle “Cascine” per caso, con cinque colleghi? Cosa si nasconde in quegli ultimi tre quarti d’ora di vita di Sergio Ragno?
Da anni se lo chiede Vittoria Olimpio, la mamma di Sergio, che ha fatto riaprire le indagini sulla morte del figlio. È assistita dal legale Giulio Murano, avvocato del foro di Roma e consigliere giuridico delle Forze armate. Nella prossima udienza, fissata al 23 ottobre, si cercherà la verità ascoltando il caposquadra di Sergio e l’ufficiale del Nucleo operativo e radiomobile che ordinò l’operazione del 17 giugno 2004.
Oggi il carabiniere brindisino morto nell’impatto con una Fiat Panda guidata da una ragazza, avrebbe compiuto 38 anni. Vittoria ha scritto su Facebook, a commento della foto alla torta ispirata all’Arma dei carabinieri:«Le candele da spegnere non ci sono, perché lui si è spento 14 anni fa».

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