INQUINAMENTO MARINO DA MICROPLASTICHE – CASILLI (M5S): IN PUGLIA IL DOPPIO RISPETTO AL RESTO D’ITALIA

Quello delle microplastiche è un fenomeno di inquinamento che riguarda in maniera drammatica i mari pugliesi, dove la presenza di microplastiche è più del doppio rispetto alla media nazionale e mondiale”. Lo denuncia il consigliere del M5S Cristian Casili che chiede alla Regione di adottare con urgenza misure di intervento per ridurre e contenere il fenomeno nel breve periodo, con l’obiettivo della sua soluzione nel lungo periodo.

Nel 2014 l’Arpa Puglia ha avviato una campagna di monitoraggio in  dieci spiagge pugliesi, alcune di alto pregio turistico, altre tipicamente urbane o situate nei pressi di alcuni porti. In quasi tutte le spiagge  si è riscontrata la presenza di rifiuti plastici, reti o pezzi di rete, cordame, funi o taniche di benzina o boe provenienti da attività ittiche. Tra i rifiuti più presenti, i tappi di bottiglia, ma anche sacchetti, stecchetti e cucchiaini di plastica. Su una media di 115.000 microframmenti per chilometro quadrato nel Mediterraneo, 269.000/km2 sono risultati nel Mar Adriatico. Poco meglio il mar Ionio, con 128.000/km2 microframmenti individuati per chilometro quadrato.

Dalle analisi dell’Arpa in nostro possesso – incalza il vicepresidente della V commissione Ambienteemerge che la contaminazione nei nostri mari è superiore alle medie globali, Europee e del Mediterraneo, con differenze dovute alle correnti marine tra mare Adriatico, che è maggiormente interessato, e mare Ionio. La stessa Arpa Puglia ha inoltre pubblicato nel 2015 uno studio preliminare sulla distribuzione dei rifiuti  spiaggiati sulle coste pugliesi – prosegue Casili – e  i dati grezzi che sono stati elaborati hanno evidenziato, anche in questo caso, la preponderante componente delle plastiche, con  le reti utilizzate per la mitilicoltura che rappresentano una tra le tipologie di rifiuti più presenti. I rischi e i danni di natura ecologica, ma anche turistico-ricreativa, del fenomeno sono evidenti e non discutibili”.

Casili sottolinea la necessità di misure preventive di carattere nazionale e comunitario come la riformulazione dei cicli produttivi, ma sottolinea come anche la Regione possa svolgere un ruolo fondamentale per arginare il fenomeno.

Servono  progetti per la sensibilizzazione degli addetti alla pesca spiega il consigliere cinquestelleper invitarli a conferire il materiale plastico negli appositi spazi di recupero e sostituirli con altri biodegradabili. Occorre poi un’efficace pulizia soprattutto nel periodo di maggiore affluenza turistica dei rifiuti nelle aree urbane e costiere – continua il pentastellato – per evitare che gli eventi atmosferici  trascinino rifiuti sintetici lungo gli 840 chilometri di costa pugliese. Chiederemo a che punto è l’attività di ARPA in merito al monitoraggio delle microplastiche che dovrebbe  essere eseguito costantemente nell’ambito della Marine Strategy e quali interventi intende attuare la Regione Puglia negli ambiti di sua competenza”.

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