LA SCUOLA AL TEMPO DEL COVID

LA SCUOLA AL TEMPO DEL COVID
Continua l’emergenza sanitaria e la scuola ne sta risentendo in modo enorme. Quella che sembrava una risoluzione provvisoria, la didattica a distanza, è diventata, purtroppo, realtà. L’anno scolastico 2019-20 si è concluso in modo abnorme, con gli alunni che, improvvisamente, si sono sentiti orfani della quotidianità scolastica e del rapporto con i professori. Si è tentato di tutto, inventandosi strategie di ogni genere. Ovviamente, l’improvvisazione è stata tanta, non poteva essere altrimenti. In molte famiglie era disponibile soltanto un computer che doveva essere condiviso fra impegni scolastici dei figli e smart working dei genitori. Anche l’organizzazione degli orari “scolastici” è stata difficile e, a volte, impossibile. I bambini delle elementari spesso sono apparsi insofferenti. È stato problematico catturare la loro attenzione. I ragazzi delle superiori, in un primo momento, hanno identificato la didattica a distanza come un modo per decidere se e quando fare lezione. I dirigenti scolastici hanno investito tanto sia per quanto riguarda la gestione del momento, sia per quanto riguarda le vere necessità dei ragazzi. Tanti sono stati i tablet forniti in comodato d’uso. C’era, però, il problema dei collegamenti da risolvere. L’anno scolastico, seppure con tante problematiche, è stato portato a termine. Si è tenuto conto dell’emergenza mondiale, una pandemia che improvvisamente aveva aggredito tutti noi e i ragazzi, nella quasi totalità, sono stati promossi, seppure con vari debiti da recuperare. Fortunatamente gli esami di stato si sono tenuti in presenza, anche se, soltanto, per quanto riguardava la prova orale. Non si poteva fare altrimenti. Eravamo tutti indifesi e impauriti dalla situazione. L’estate, con il calo dei contagi e la situazione in netto miglioramento nel complesso, ci ha, forse, illuso nel pensare che tutto fosse finito, solo un brutto ricordo. A settembre le scuole hanno aperto i battenti e si è “respirata” un pò di normalità. I ragazzi, con tutte le precauzioni possibili messe a loro disposizione, hanno nuovamente affollato le scuole. Ma i problemi si sono ripresentati presto. L’organizzazione dei trasporti è apparsa subito inefficiente e le distanze quasi sempre ignorate. La situazione è diventata ingestibile e nuovamente la didattica a distanza è apparsa come unica soluzione, almeno per quanto riguarda le scuole superiori. Ovviamente, con l’esperienza dell’anno scolastico precedente, tutto è stato organizzato in modo più professionale. In pratica, gli alunni seguono il normale orario scolastico online. I problemi, però, rimangono e non tutto procede nel modo corretto. L’impegno richiesto ai docenti è enorme e il lavoro progettuale risulta molto impegnativo. Non è questa la scuola che vogliamo per i nostri ragazzi, ma, al momento, non si può fare diversamente. Quando finirà questa emergenza? È impossibile fare qualsiasi tipo di previsione. È importante rassicurare i ragazzi e accompagnarli in questo difficile momento. Ne usciremo…Anna Consales

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