LATIANO, “TABERNA LIBRARIA” COMPIE 10 ANNI. EVENTO DI CELEBRAZIONE “APRIAMO IL DECENNALE”

Dieci anni di Taberna Libraria.

 

Il noto contenitore culturale latianese festeggia lo spegnimento della decima candelina con una ricca edizione della rassegna letteraria Cultura, Spettacolo e …organizzata, anche in questa occasione, con la collaborazione di importanti partner come BCC di Erchie, Centro Studi Meridiana, La Fera di Latiano e De Vivo Home Design di Latiano.

L’inaugurazione ufficiale della rassegna si terrà nel corso di una serata dal titolo “Apriamo il decennale”,  ospitata presso i locali di Taberna Libraria in Via Torre Santa Susanna 11 a Latiano con ingresso libero e gratuito ed  in programma lunedì 1 ottobre 2018  a partire dalle ore 19:30.

Nel corso della serata, condotta dal giornalista Raffaele Romano e alla presenza dell’ospite d’onore Alessandro Barbaglia vincitore della 7.a edizione di “Adotta un esordiente” che presenterà la sua nuova opera dal titolo L’Atlante dell’Invisibile (Editore Mondadori), saranno illustrati tutti gli appuntamenti che caratterizzeranno questa particolare edizione di Cultura, Spettacolo e …, interessanti incontri con l’autore e momenti culturali frutto di una esperienza ormai consolidata tra letteratura, musica, intrattenimento e tradizione.

La rassegna sarà quest’anno accompagnata dal sottotitolo “Festival Diffuso“, poichè ogni protagonista della stessa sarà a disposizione degli organizzatori per incontrare studenti e lettori di ogni comune coinvolto nella iniziativa.

Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, è nato nel 1980 e vive a Novara. Nel 2017 ha pubblicato con Mondadori La Locanda dell’Ultima Solitudine, finalista al Premio Bancarella 2018 e con il quale ha vinto la 7.a edizione di “Adotta un esordiente”.

L’Atlante dell’Invisibile narra la storia di Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre quando nel 1989, in una sera di fine estate, rapiscono la luna in segno di protesta. Vivono a Santa Giustina, un lontanissimo paese fatto di baite di legno ai piedi delle Dolomiti che sta per essere sommerso da un lago artificiale, portandosi dietro tutti i loro ricordi, le gare con le lumache, il prato del castagno, i primi baci. Il progetto della diga risale al 1946. Ai tempi, gli abitanti di Santa Giustina non accettarono di abbandonare le loro case per trasferirsi al “paese nuovo” e rinunciarono ai benefici promessi nel caso di una resa immediata. Si avvicina però il momento dell’esproprio definitivo. Proprio negli anni Quaranta si sono conosciuti Elio e Teresa, e precisamente il 19 marzo 1946, in un bar Sport gremito di una folla accalcata per seguire la cronaca radiofonica della prima Milano-Sanremo del dopoguerra. Senza essersi mai visti né incontrati, Elio e Teresa – ormai anziani e da sempre innamorati l’uno dell’altra e del loro paese vicino a Milano – e i quattordicenni Dino, Ismaele e Sofia sono tormentati dalle stesse domande: “dove vanno a finire le cose infinite?”, “dove si nascondono l’infanzia, l’amore o il dolore quando di colpo svaniscono?”.

 

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