L’AUTOGOL DI ROSSI – L’APPELLO PER EMILIANO IGNORATO ANCHE DALLE “FORMICHE”…

Diciamo la verità: il sindaco Riccardo Rossi ci aveva creduto in una “prova di squadra” della sua maggioranza, finalizzata a fare bella figura nei confronti del presidente della Regione Michele Emiliano. Avrebbe potuto sostenerlo in maniera neutra (con la scusa della sua fascia tricolore) ed invece con coraggio e determinazione è sceso in campo direttamente, con tanto di appello al voto sui social, condiviso e fatto proprio anche dal presidente del Consiglio Comunale Cellie e da tanti assessori e consiglieri della sua maggioranza. Addirittura c’è stato chi – tra loro – ha fatto intendere che quanto avvenuto in passato a Brindisi nel rapporto con il Governatore della Puglia era stato determinato solo dalla scarsa credibilità degli amministratori locali.

Sta di fatto che ieri sera, a urne chiuse, è venuta fuori per intero una verità indiscutibile: l’appello dei Rossi-boys è stato totalmente ignorato dai brindisini, se è vero che ad Emiliano sono toccati solo 127 voti. Nel capoluogo è stato superato da Amati che, a dire il vero, non è che abbiamo mai brillato per “presenza”.

Insomma, l’esercito di Rossi (ammesso e non concesso che ad Emiliano non sia giunto qualche voto anche da iscritti e simpatizzanti del Pd) ha ignorato le indicazioni del “capo”, a partire proprio dall’esercito di “formiche” che rappresenta il suo elettorato storico.

Più in generale, l’insuccesso delle primarie nella città di Brindisi (poco più di 400 i votanti) rappresenta un segnale che non andrebbe ignorato. Sicuramente ha avuto il suo peso il contenuto del piano di riequilibrio (con scelte a dir poco impopolari), così come una politica di tanti “no” che blocca investimenti, a partire dal porto.

Adesso l’auspicio è che Rossi non faccia come al solito, nascondendosi dietro ad un muro di silenzio. Parli ai suoi cittadini e spieghi cosa è accaduto, magari ammettendo con umiltà di essere stato “punito” dai brindisini per scelte non condivise.

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