LEFT: BENE L’ASS. SAPONARO, MA NON SI METTA ALTRA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

Ecco la nota di Left:

Abbiamo apprezzato le parole del neo assessore al bilancio, programmazione e partecipate, dott. Saponaro,  al momento del suo insediamento; parole di visione, di prospettiva e di sensibilità verso una città, pur se non la sua, che, come abbiamo ripetuto più e più volte, è stata martoriata dall’incapacità di consorterie senza una visione, senza competenze, senza quella generosità che permette di andare oltre interessi personalissimi.

Nella speranza che quelle parole non siano solo di facciata e che difenda la città come cercano di difenderla i suoi cittadini già traditi da tanti forestieri.

Sappiamo che il suo compito non sarà facile; il suo predecessore si è dimesso in aperto contrasto con il sindaco e questi, a sua volta, in contrasto (inspiegabilmente!!!!) con quel programma elettorale e quelle linee programmatiche che egli stesso aveva declamato nel 2018, il giorno del primo consiglio comunale.

E si era dimesso, l’assessore, in aspro contrasto sulle modalità di costruzione e definizione del bilancio di previsione 2020-2022 lontano da quei principi fondamentali e irrinunciabili quali la trasparenza e veridicità, lontano miglia sociali dai bisogni della città, miglia civiche da quelle parti sociali con le quali non si è mai voluto tessere un dialogo partecipato di programmazione, di crescita “per cambiare sta storia” come aveva promesso e spergiurato.

Un contrasto che ha coinvolto anche il Direttore di Ragioneria obbligato a cedere alle lusinghe tarantine (Comune e Provincia se lo sono conteso) dopo essere stato costretto anche a diffidare il sindaco a mezzo avvocato dal continuare a condurre una campagna denigratoria e demolitoria della sua immagine sol perché si era permesso ostinatamente di far rispettare le norme (povero sprovveduto!).

Un contrasto quello con Dirigente ed Assessore che ha condotto ad un risultato bizzarro; alla nomina da parte del Prefetto (e non del Sindaco) del Commissario ad Acta il quale ha riportato tutto al fattor comune del piano di riequilibrio pluriennale e, come si legge nel verbale del 23 novembre 2020, al principio di legalità. Parole pesanti quelle del Commissario!!!

Giustamente il neo assessore, ha osservato che il mondo è cambiato con il Covid e di quel cambiamento devono tener conto gli enti pubblici, Comune di Brindisi compreso.

Il Covid ha esasperato crisi sociale e fragilità rendendo più profondo il solco tra i “privilegiati” e gli “ultimi”.

Sino al febbraio 2020 mai avremmo immaginato uno scenario economico e sociale compromesso da un virus. Si stima che di qui a pochi mesi, nel mondo, quasi 200 milioni di lavoratori perderanno il posto di lavoro ed in Italia la disoccupazione salirà al 12,7%.

Condividiamo, quindi, quando l’assessore Saponaro dice che il piano di riequilibrio va rivisto.

Va rivisto in funzione della sofferenza che aumenta. Va rivista la spesa per i servizi sociali; magari investendo sui nidi perché si favorirebbe un’operazione di contrasto alla povertà educativa ed alle disuguaglianze proprio nella fase della vita più vulnerabile altrimenti si sommerà la crisi economica, il fallimento del modello capitalistico, così come declinato sino ad oggi, la crisi che ha portato con se il Covid, con la crisi da deficit culturale.

Una spesa che deve essere controllata e misurata in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi; sfuggita sino ad oggi ad una visione organica e condivisa con gli attori territoriali; ma soprattutto non più adeguata ai bisogni dell’utenza. Magari ridimensionando o rinunciando a quei servizi poco o meno urgenti (La Città dei ragazzi tanto cara al sindaco, tanto per fare un esempio).

Stessa cura di efficientamento necessita la gestione delle partecipate, a cominciare dalla Brindisi Multiservizi; i tagli fatti sino ad oggi rimarranno solo enunciazioni se non si avrà il coraggio di mettere il freno ad una gestione immorale; perché è immorale che un ingegnere del comune guadagni meno di un operaio della BMS ed è immorale che ci siano all’interno della stessa BMS differenze stipendiali abissali tra operai e operai e con un’allegra e privilegiante gestione degli straordinari. Basterebbe leggere il piano industriale 2020-2022 presentato a febbraio 2021, nonostante fosse stato richiesto all’amministratore di presentarlo entro dicembre 2019 (quindi con oltre un anno di ritardo) per mettersi le mani nei capelli e capire che se si continua così la BMS si chiude.

Di piano industriale ha solo il titolo e tra gli addetti ai lavori come giudizio sintetico meriterebbe un bel “3”.

Un piano industriale che artificiosamente porta la partecipata in pareggio per tutto il triennio ma che starebbe solo in piedi andando in contrasto con la normativa vigente e con il contenuto del piano di riequilibrio.

E incrociando i dati della “brutta copia” del piano industriale della BMS, lo stato di avanzamento del piano di alienazione degli immobili che viene smontato e rimontato a seconda di come tira il vento, la storia grottesca della vendita delle Farmacie Comunali, la spesa per i servizi sociali mai soggetta a controlli e valutazioni, l’Ufficio Tributi chiuso da quasi due mesi e senza personale come programmato, il piano del fabbisogno del personale ancora da presentare nonostante l’urgenza di personale e la necessità di confermare il dirigente del settore Patrimonio e Casa e del settore Programmazione e Sviluppo si comprende come questa amministrazione sia inesorabilmente destinata ad affondare con tutto il suo equipaggio di politici inesperti e dirigenti compiacenti senza mettere argine all’insipienza politica che sta caratterizzando il governo della città.

Insomma una situazione pessima con cui cimentarsi e soprattutto non propizia all’approvazione del piano di riequilibrio se la deriva presupponente ed autarchica di questa amministrazione dovesse continuare.

Quindi, Assessore, buon lavoro.

Siamo convinti che utilizzerà il tempo che le residua dai suoi impegni pregressi per non mettere altra polvere sotto il tappeto, contribuire a dire la verità alla città sullo stato delle finanze comunali e sulle scelte, sui tempi e sulle modalità che bisogna attuare per far diventare il Comune di Brindisi un comune virtuoso.

Ad maiora.

 

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