LEOCI E BRUNO IN VISTA AL CARCERE DI BRINDISI

Il consigliere regionale Alessandro Leoci con il collega Maurizio Bruno, hanno visitato la Casa Circondariale di Brindisi, grazie ad un tour istituzionale organizzato dalla consigliera provinciale Nadia Fanigliulo, allo scopo di far conoscere il livello organizzativo e la qualità della vita all’interno della struttura.

“Sono molto grato per questa opportunità offertami dalla consigliera provinciale che segue già da tempo queste tematiche e che oggi ha voluto coinvolgerci nella conoscenza diretta dei luoghi.

Un ringraziamento anche a chi ci ha guidati in questa visita ovvero al Direttore della Casa circondariale di Brindisi, Maria Teresa Susca, al Comandante delle Guardie Penitenziarie e al Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Pietro Rossi.

L’obiettivo è coinvolgere la Regione Puglia nella conoscenza di eventuali criticità o aspetti migliorabili connessi alle strutture carcerarie nonché della qualità della vita di detenuti e addetti ai lavori. Le condizioni di vita nelle carceri pugliesi sono un tema fondamentale per la tutela del diritto alla salute. Sono temi all’attenzione del Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, che ha proposto anche l’insediamento di un tavolo regionale con i direttori delle carceri pugliesi e l’assessore Pierluigi Lopalco.

In particolare oggi abbiamo visitato i luoghi, aule, celle, bagni in comune, infermeria e interloquito con alcuni dei detenuti. La struttura è ben gestita ma risente di una certa “anzianità”. Un edificio privo di spazi ampi o idonei all’ora d’aria, dove il cemento predomina su tutto e dove mancano spazi di socializzazione. Per questo sarà nostra cura approfondire il progetto di spostamento del carcere di Brindisi, riguardante una nuova struttura, valutandolo in sede di Commissione, insieme al Consiglio e alla Giunta regionale.

Ritengo che sia importante non solo portare il carcere nella città ma anche portare la città nel carcere, nel senso di far conoscere e quindi comprendere quali siano le condizioni di vita nelle nostre carceri e quanto sia fondamentale per la società tutta la “riabilitazione” dei detenuti e il loro futuro reinserimento nel mondo del lavoro. Il carcere di Brindisi detiene soggetti colpevoli di reati minori, che hanno da scontare una pena non superiore ai 5 anni. Quindi la preparazione al loro reinserimento in società è altro tema da tenere in degna considerazione, anche al fine di limitare il sovraffollamento delle carceri stesse”.   /com

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