Chi sperava che la vicenda delle dimissioni della vice sindaco di Brindisi Rita De Vito si chiudesse con una semplice lettera di dimissioni resterà profondamente deluso. La “preside di ferro”, infatti, non è tipo da farsi passare la mosca sotto il naso e quindi per il momento non parla, ma fa sapere che entro un paio di giorni terrà una conferenza stampa per spiegare le reali ragioni alla base della sua scelta o, per meglio dire, di quella del segretario cittadino del PD Francesco Cannalire di porre l’out out alla numero due dell’Amministrazione Rossi.
C’è una frase scritta dalla prof.ssa De Vito nella sua lettera di dimissioni che inquieta non poco. Eccola: “Frequenti sono state le divergenze con il segretario cittadino e con tutto lo schieramento consiliare del Pd sulle procedure e le metodologie di attuazione, in quanto i miei valori personali e professionali sempre orientati ad agire per la difesa dei diritti di tutti e di ciascuno e per il bene della società, in piena trasparenza e in ossequio ai dettami di correttezza e legalità, non mi hanno consentito di adeguarmi a direttive che potessero, in qualche modo alterare la bontà del mio mandato politico-amministrativo, nell’accezione più alta e nobile del termine, come “minister” al servizio della collettività”.
Quali sono state le “direttive del PD” che potevano “non rispondere a “dettami di correttezza e legalità”?
L’argomento è tgroppo delicato per non richiedere un chiarimento immediato ed anche un intervento diretto del primo cittadino che, fino a questo momento, si è limitato a prendere atto dei contrasti della De Vito con il PD e con parte della maggioranza.
Insomma, la partita-de Vito è tutt’altro che chiusa.