LICEO “FERMI-MONTICELLI” IN VETTA ALLA CLASSIFICA DEL DEBATE

 

Due giorni di gare di dibattito regionale a Santeramo in Colle: dall’attualità alla geopolitica

 

Grande successo per il Liceo “Fermi-Monticelli” di Brindisi, primo al torneo regionale delle Olimpiadi del Debate che si è svolto lo scorso 15 e 17 febbraio a Santeramo in Colle, dove 23 scuole superiori provenienti da tutta la Puglia si sono incontrate in una due giorni all’insegna del confronto dialettico.

Guidati dalle prof.sse Tiziana Amati e Claudia Pedone, in collaborazione col Dipartimento di Filosofia e Storia con la prof.ssa Alessandra Rizzi,  i ragazzi del Liceo “Fermi-Monticelli” hanno vissuto un’intensa esperienza formativa. Le due giornate di gare li hanno visti svettare in cima alla classifica con 5 vittorie su 5, per poi confrontarsi con la seconda classificata in una sfida che ha visto l’IISS “Pietro Sette” di Santeramo in Colle riuscire nell’estremo sorpasso verso le nazionali del Debate.

Il valore dell’esperienza vissuta dagli studenti del “Fermi Monticelli” non si limita all’esaltante risultato della classifica finale: «We Debate è la sfida che ognuno pone a se stesso, nel confronto armonioso tra idee. – raccontano Giulia Miuli, Federica Stomati, Emily Miraglia e Roberto Pellegrino, i 4 membri della squadra brindisina – È bello sentirsi parte di qualcosa di tanto formativo: lo sguardo delle compagne, le mani strette per infondere coraggio e stima reciproca, la fiducia nell’altro e nella propria persona, il superamento dei limiti e la consapevolezza della crescita, del cambiamento».

Il successo, quando si tratta di successo formativo, è lento, faticoso, pieno di cadute e deviazioni di percorso: «We Debate non è un semplice e vuoto gioco di retorica, – continuano i nostri studenti – per noi racchiude in sé la meraviglia della metamorfosi, quel processo di maturazione a cui si arriva tramite il confronto con le squadre avversarie».

Questo lento percorso di metamorfosi dura ininterrottamente da 5 anni, da quando il Liceo “Fermi-Monticelli” ha fatto del dibattito strutturato uno dei suoi punti di forza nella progettazione d’istituto, per poi aderire 2 anni fa alla rete We Debate, di cui fanno parte più di 60 scuole diffuse su tutto il territorio nazionale. Da allora, ogni anno, tra i 60 e gli 80 studenti partecipano al corso di formazione interno per imparare i fondamenti del public speaking e cimentarsi in un dibattito regolamentato  per diventare capaci di ascoltare, strutturare in modo rigoroso i ragionamenti e saper render conto delle proprie convinzioni, fino a potersi confrontare con studenti di altre scuole su temi complessi di attualità che chiedono di mettere in gioco elevate competenze multidisciplinari. Un esempio? Ecco la spinosa mozione al centro dell’attenzione nelle giornate di febbraio: “Le democrazie liberali occidentali dovrebbero intervenire militarmente nei conflitti in cui si registrano violazioni dei diritti umani su larga scala”?

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