LO MARTIRE (BP): “OPERE PUBBLICHE – MOLTA FANTASIA, MA POCHI STANZIAMENTI IN BILANCIO”

Ecco la nota dell’avv. Carmela Lo Martire (BP):

“Opere pubbliche, molta fantasia ma pochi stanziamenti in bilancio”

Per la messa in sicurezza del cavalcavia de Gasperi previsti interventi per 13 milioni di euro, in bilancio ce ne sono appena 50mila. Mancano coperture sui lavori nelle scuole per l’infanzia

Il bilancio di un Comune non è e non può essere solo uno sterile elenco di numeri da portare in pareggio. E’ espressione dell’idea di città che l’Amministrazione intende realizzare. Fatta questa premessa, guardando alle entrate e alle uscite dell’Ente, non posso non tacere di fronte al piano delle opere pubbliche, allegato al documento: quell’elenco appare più aleatorio che concreto, frutto di fantasia sicuramente apprezzabile perché indice di buona volontà, ma destinato a entrare in collisione con la realtà, se non ci sono gli stanziamenti corrispondenti.

Il caso, a mio avviso più eclatante, è quello che si riferisce agli interventi per la messa in sicurezza del cavalcavia De’ Gasperi: sono previste spese per 13 milioni di euro, somma che – evidentemente – è espressione di una serie di lavori importanti, ma la copertura indicata è di appena 50mila euro nel 2019, nulla si dice sugli anni 2020 e 2021. Che il cavalcavia sia pericolante è fuori discussione, è un dato certo, ammesso dallo stesso Comune. Quel che certo non è, è come l’Ente intenda coprire le spese. Ci sono altri finanziamenti rispetto a quei 50mila euro che, ad occhio e croce, andranno via solo per l’affidamento dell’incarico al progettista?

Nell’elenco delle opere, inoltre, ci sono una serie di interventi per la messa in sicurezza delle scuole chiesti più volte da genitori e insegnati, ma non c’è alcuna indicazione dello stanziamento. Solo per fare un esempio, per l’istituto Mantegna sono stati previsti lavori per 400mila euro. Bene, benissimo. Come saranno coperte le spese visto che, a fronte della previsione non vi sono stanziamenti?

Capitolo a parte, per le spese correnti come quelle per l’acquedotto (anche se riferite ad anni precedenti): in questo caso, l’Amministrazione ritiene di coprirle con entrate straordinarie, come quelle legate al recupero dell’evasione di Ici, Tarsu e Tasi (vedete le pagine 34 di 40 del bilancio). Non è chiaro cosa accadrà se non ci saranno questi incassi; è evidente che le spese resteranno scoperte, circostanza non corretta se si tratta di debiti fuori bilancio. Certo, è un previsionale ma non  mi si venga a dire che vedo nero. Vedo, al momento, poca corrispondenza fra entrate e uscite del Comune. E spero di sbagliarmi, per il bene dello stato di salute dell’Amministrazione.

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