LO MARTIRE: “SINDACO E GIUNTA IN SILENZIO. CRESCE IL RISCHIO DII TAGLI A CASCATA NEL SOCIALE

Ecco la nota dell’avv. Carmela Lo Martire:

“Sindaco e giunta in silenzio, rischio di tagli tecnici a cascata nel sociale. Al vaglio dei dirigenti: gestione privata asili nido; eliminazione scuolabus per disabili, contributo comunale affitti e alloggi popolari”

Ad oggi non c’è alcuna traccia del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, necessario per evitare una dichiarazione di dissesto. Manca l’indirizzo politico nonostante l’approssimarsi del 31 dicembre, data ultima per il confronto in Consiglio comunale. Dopo l’ennesimo accesso agli atti, dal quale emerge la persistenza del silenzio del Sindaco e della Giunta, credo sia necessario un invito pubblico – affidato per questo agli organi di informazione – rivolto tanto a Riccardo Rossi, quanto ai suoi assessori, a partire dal titolare della delega al Bilancio, Cristiano D’Errico, affinché comunichino a stretto giro quali azioni saranno adottate con l’obiettivo di riallineare i conti del Comune di Brindisi.

Il rischio concreto è che, alla fine, in assenza di decisioni espressione della politica, le determinazioni saranno di natura squisitamente tecnica e, quindi, per definizione completamente sorde alle istanze dei cittadini. In primis a quelle che arrivano dal sociale. Altro che lacrime e sangue: i brindisini rischiano anche peggio dopo aver dato fiducia al sindaco del cambiamento. E cambiamola sta storia, no? Diceva così Rossi. Peccato sia silente su questo argomento. Non mi si venga a dire che Sindaco e Giunta sono impegnati nella definizione del piano di evacuazione per il 15 dicembre, in occasione del disinnesco dell’ordigno bellico, perché l’evento – certamente imprevisto e impegnativo nella gestione per la sua complessità– non può costituire una causa di giustificazione.

I tagli tecnici, più esattamente sforbiciate a cascata, emergono dallo scambio epistolare tra il dirigente del settore Servizi finanziari e alcuni dei responsabili delle altre ripartizioni comunali. Dal settore Servizi sociali è stato ipotizzato di concedere a terzi i cinque asili nido: “la manovra garantirebbe una contrazione della spesa in ragione di un milione di euro l’anno”, si legge nella nota del dirigente. Lo stesso ha ipotizzato la soppressione della misura comunale per il contributo sul canone di locazione e dei contributi per malattia, partendo dall’assunto che i percettori siano gli stessi ammessi al reddito di cittadinanza (circostanza, invece, per niente pacifica) .

Dal settore Lavori pubblici è stata proposta l’eliminazione del servizio di scuolabus per gli alunni disabili: in cambio, ci sarebbe una misura unica di contributo, pari a cento euro su base mensile, durante il nove mesi della scuola. E’ evidente che trattandosi di ipotesi tecniche, non c’è spazio per valutazioni di cui, invece, ha il dovere di farsi carico la politica e che sono legate alle conseguenze sugli alunni e sulle loro famiglie. A maggior ragione da un’Amministrazione espressione del civismo di sinistra.

Restando in tema di trasporti, c’è la proposta di istituire il biglietto pari a un euro a corsa per la navetta che collega il parcheggio di via Spalato all’area delle Sciabiche, attraversando il lungomare Regina Margherita.

Tagli anche sul fronte della cultura con la riduzione, se non addirittura la cancellazione di spese definite come non obbligatorie che si riferiscono alla convenzione con l’università del Salento e a quella con l’ateneo di Bari. Taglio netto persino nel settore delle case popolari: in questo caso, sono state auspicate revisioni e disdette delle convenzioni con Arca Nord Salento (l’ex Istituto case popolare) e restituzione degli alloggi alla stessa Arca Nord.

Da ultimo, è stata avanzata l’ipotesi di destinare alcuni degli Lsu del Comune allo svolgimento dei servizi di pulizia dei settori e delle delegazioni comunali, in sostituzione degli addetti della Multiservizi. Il risparmio stimato sarebbe pari a 300mila euro l’anno.

Possibile che nulla abbiano da dire il sindaco e gli assessori? Temo che gli stessi consiglieri di maggioranza saranno messi nelle condizioni di votare quelle determinazioni tecniche, all’ultimo minuto tra Natale e Capodanno, e quindi senza proferire parola: alzata di mano sic et sempliciter, praticamente una comparsata in Consiglio. I consiglieri di maggioranza non avvertono la responsabilità del proprio ruolo? Altro che democrazia partecipata.

 

 

 

 

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