LUPERTI: IL SINDACO ROSSI CONTINUA AD ESSERE FORTE CON I DEBOLI (I CITTADINI) E DEBOLE CON I FORTI….

A pochi giorni di distanza dal Consiglio Comunale in cui si discuterà del bilancio comunale sulla città pare essere calato il silenzio. La tristissima vicenda legata alla nomina di un commissario ad acta per la redazione del documento contabile in qualsiasi altra realtà avrebbe significato le logiche dimissioni del sindaco e dell’Esecutivo, mentre a Brindisi la maggioranza ha furbescamente trasformato una sconfitta umiliante in una sonora vittoria (ma i cittadini non sono stupidi…). Il tutto, grazie anche a tanti strani silenzi che si registrano sui banchi dell’opposizione, ad un atteggiamento incomprensibile delle associazioni di categoria e perfino delle organizzazioni sindacali.

E’ come se non interessasse a nessuno che il Comune di Brindisi è sulle soglie del lastrico e che con questo bilancio molti servizi saranno tagliati, mentre la tassazione comunale aumenterà considerevolmente (soprattutto la Tari non appena terminerà lo “scudo” del Covid).

E’ di ieri, poi, una lettera firmata da 14 sindaci della provincia che confinano Rossi in un chiaro isolamento grazie alla sua incapacità di fare squadra e di guidare un processo di sviluppo dell’intera provincia. Non sfuggirà a chi legge che il sindaco di Brindisi ha tranciato di netto i rapporti con la città e pensa di poter governare arroccato a Palazzo di città con un gruppetto di fedelissimi.

Insomma, chi oggi governa la città di Brindisi ci sta trascinando in un futuro senza prospettive, ignorati dalla Regione Puglia ed anche – per molti versi – dal Governo nazionale.

L’unica cosa che pare funzionare a Palazzo di Città è quella delle “convenzioncine”, dei “contrattini” e degli “accordi” (ci auguriamo di non dover riscontrare, anche in questo caso, “vicinanze” con la politica, magari con la presenza di ex candidati e sostenitori) grazie ai quali i beni di proprietà comunali vengono concessi gratuitamente e senza che venga esercitato alcun controllo sulle finalità per le quali gli stessi beni sono stati affidati.

Ed a questi si aggiungono i beni per i quali non sono stati pagati i canoni senza che il Comune abbia mosso un dito per recuperare il denaro pubblico. Un esempio su tutti? La piscina comunale di contrada Masseriola. I gestori non hanno versato un euro per anni e poi hanno lasciato il bene in condizioni pietose. Cosa è stato fatto per recuperare quei soldi? Come mai non ci si è mai attivati dopo i primi ritardi?

E per i locali concessi gratuitamente all’interno di Palazzo Guerrieri (compresi quelli occupati dal DITNE) chi si occupa del controllo del raggiungimento degli obiettivi prefissati? Quali ritorni si stanno concretizzando per la città di Brindisi?

Il discorso non cambia per i “patti di collaborazione” stipulati per la gestione del parco giochi del rione Casale e per il Parco Buscicchio del rione Sant’Elia. Entrambi versano in condizioni disastrose, eppure sui documenti ufficiali ci sono tanti impegni che non ci pare siano stati mantenuti. Nel Buscicchio addirittura pare vengano effettuate – da parte della cooperativa “Legami di comunità” – anche attività a pagamento, senza che un solo euro finisca nelle casse comunali (vedi centro estivo organizzato con quote mensili di 200 euro per ciascun partecipante). La stessa cooperativa, poi, ha ricevuto (con affidamento diretto) la somma di 15mila euro per realizzare una “mappatura delle famiglie residenti nelle aree extraurbane di Brindisi con figli minori in età scolastica che usufruiscono del servizio di trasporto” (come se non fosse stato possibile reperire gli stessi dati gratuitamente…).

Insomma, strutture in totale abbandono, ma convenzioni e accordi a più non posso (mi risulta che siano stati concessi anche altri locali nel complesso delle ex Scuole Pie, nato per essere una location destinata ad attività artigianali e oggi trasformato in un condominio variopinto).

Ma in qualche caso il sindaco Rossi sa recitare la parte del “duro”. Esattamente quello che sta avvenendo per gli occupanti di Parco Bove a cui non verrà concesso il nuovo alloggio se prima non salderanno vecchie pendenze e se non sottoscriveranno un contratto di affitto, con canoni mensili che superano – in molti casi – i 300 euro.

Insomma, tra mille contraddizioni e tanti danni per la comunità brindisina, questa Amministrazione continua a navigare e non si sa bene quanti – in maniera più o meno palese – fanno finta di volerla mandare a fondo, ma in realtà le forniscono costantemente ciambelle di salvataggio.

Pasquale Luperti – ex assessore comunale all’Urbanistica

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