MEDICI, DIRIGENTI SANITARI E VETERINARI INDICONO LO STATO DI AGITAZIONE

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per la Funzione Pubblica
Urpa – Servizio rappresentatività e scioperi
protocollo_dfp@mailbox.governo.it
Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Al Ministero della Salute
Al Coordinatore degli Assessori Regionali alla Sanità
Agli Assessori Regionali alla Sanità
e, per conoscenza
Alla Commissione di Garanzia

Oggetto: Indizione stato di agitazione della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria del SSN
Le sottoscritte organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria
del Servizio Sanitario Nazionale,
nel rispetto dell’articolo 4, comma 6 dell’Accordo sui servizi pubblici essenziali in caso di sciopero
della Dirigenza Medica e Veterinaria del S.S.N. sottoscritto il 26 settembre 2001, e della Dirigenza
Sanitaria, Professionale, Tecnica ed Amministrativa del S.S.N. sottoscritto il 25 settembre 2001
secondo cui “Gli scioperi dichiarati o in corso di effettuazione si intendono immediatamente
sospesi in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità o di calamità naturali”, nonché
dell’invito rivolto dalla Commissione di Garanzia sullo sciopero (v. note del 24 febbraio 2020, prot.
n. 2796/GEN e del 26 marzo 2020 prot. n. 4096/GEN) di astenersi dall’effettuare astensioni
collettive durante l’attuale stato di emergenza da Covid-19, al fine di evitare ulteriore aggravio alle
Istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus, rilevata la
– necessità di modificare il disposto di cui agli articoli 16 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18
e 34 del Decreto Legge 2 marzo 2020, n. 9, per garantire il rispetto delle norme nazionali e
Comunitarie sui dispositivi di protezione individuale (DPI), assicurando agli operatori sanitari la
massima protezione possibile (almeno ffp2 per assistenza dei pazienti Covid-19 e ffp3 in corso
di procedure invasive);
– necessità di modificare la disposizione dell’articolo 7 del Decreto Legge 9 marzo 2020, n. 14, in
materia di sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari e degli operatori dei servizi pubblici
essenziali che esclude gli stessi dall’applicazione della misura della quarantena con
sorveglianza attiva nell’ipotesi di contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva
diffusiva,ritenendo indispensabile prevedere sospensione della attività con obbligo di
isolamento fiduciario per almeno 72 ore e rientro in servizio solo previa effettuazione di
tampone che attesti la negatività al Sars-CoV-2, garantendo altresì stretti controlli diagnostici
successivi;
– necessità di limitare ai soli casi di dolo la responsabilità penale, civile e amministrativa degli
esercenti le professioni sanitarie per eventi avversi verificatisi nel periodo dell’emergenza
epidemica Covid-19;
– necessità di erogare agli operatori impegnati nella emergenza epidemica un riconoscimento
premiale pari al raddoppio del valore economico delle indennità di guardia, di reperibilità e del
valore orario degli straordinari, nonchè la previsione di una specifica indennità di rischio
biologico per l’intera durata dell’emergenza epidemica;
– necessità di aumentare i contratti di formazione post laurea, autorizzando l’ulteriore spesa di
125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 130 milioni di euro per ciascuno
degli anni 2022, 2023 e 2024, al fine di portare l’offerta formativa dagli attuali 9.000 a 14.000
contratti di formazione specialistica;
– necessità di incrementare la disponibilità di personale assumendo specialisti, con rapporti di
lavoro subordinato, a tempo indeterminato attingendo da graduatorie esistenti o, in loro
assenza, determinato, mediante avvisi pubblici a procedure semplificate, ai quali ammettere
anche i medici specializzandi iscritti al IV e V anno del corso di specializzazione, senza vincoli
di assegnazione alle strutture della rete formativa, evitando contratti libero- professionali “usa e
getta” e convertendo quelli già sottoscritti in contratti subordinati a tempo determinato. Non avendo trovato la disponibilità ad una soluzione condivisa, in tempi certi e rapidi sulle
questioni sopra indicate,
indicono formalmente lo stato di agitazione delle categorie che rappresentano
senza escludere, in assenza di soluzioni alle questioni sollevate, la proclamazione di una giornata
di protesta nazionale da attuarsi in forma “virtuale”, (art.4, c. 3, lettera e) degli Accordi Nazionali)
ossia garantendo, con spirito di responsabilità, la regolare esecuzione della prestazione lavorativa.

Carlo Palermo ANAAO ASSOMED
Guido Quici CIMO-FESMED
Alessandro Vergallo AAROI-EMAC
Mauro Mazzoni FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR)
Aldo Grasselli FVM Federazione Veterinari e Medici
Biagio Papotto CISL MEDICI
Raffaele Perrone Donnorso ANPO ASCOTI FIALS MEDICI

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