La diga di Punta Riso si trova ad oltre un chilometro di distanza dal centro abitato ed è proprio lì che la Capitaneria di Porto e l’Autorità di Sistema Portuale hanno stabilito di far approdare le due navi da crociera della Costa Crociere per un lungo periodo di sosta inoperosa. Nessun rischio di carattere sanitario (non ci sono membri degli equipaggi risultati positivi al covid 19) e certamente un ritorno in termini economici per l’economia portuale. Addirittura per molti questa potrebbe essere una prova generale di ciò che potrebbe essere il porto di Brindisi se realmente decollasse il traffico crocieristico. E c’è stato anche chi ha proposto di farne entrare almeno una nel porto interno.
E invece il Comune che fa? Scrive alla Capitaneria di Porto e chiede di verificare se la presenza di quelle due navi provoca inquinamento, determinando un impatto ambientale negativo per la città!!! L’aspetto ridicolo è che Punta Riso è quasi più distante dalla città del Petrolchimico e sicuramente più lontana dello zuccherificio, della Sanofi e di tante altre aziende che potrebbero realmente avere un impatto di carattere ambientale. Una economia industriale che si vorrebbe sostituire con l’economia portuale e, in particolare, proprio con il traffico crocieristico.
Ma tra il dire e il fare in questa città c’è davvero di mezzo il mare. E quindi si prende carta e penna per capire se due navi sostanzialmente ferme possono inquinare la città. Noi, nel frattempo, attendiamo da mesi che qualcuno, dagli stessi uffici comunali che oggi scrivono sulle navi, ci aggiorni sull’inquinamento di Fiume Piccolo, con tanto di denuncia fotografica di Brindisitime nel marzo dello scorso anno e sulla mancata pubblicizzazione ai cittadini di dati ambientali sulle emissioni nella zona industriale di Brindisi.
