PRESENTATO IL VOLUME DI LUCIANA PETRACCA “UN BORGO NUOVO ANGIOINO DI TERRA D’OTRANTO”

Presso la Sala Convegni del Bastione San Giacomo, Brindisi, è stato presentato il volume di Luciana Petracca “Un Borgo nuovo Angioino di Terra d’Otranto: Francavilla Fontana nei secc. XIV-XV”. Con l’autrice, il prof. Benedetto Vetere e il prof. Giancarlo Vallone, entrambi dell’Università del Salento. Ha coordinato i lavori, Domenico Urgesi, Presidente della Società Storica di Terra d’Otranto. Il prof. Giacomo Carito, Società di Storia Patria per la Puglia, ha salutato tutti i presenti, anticipando il tema dell’incontro con importanti riflessioni storiche. Giacomo Carito, da sempre appassionato di Italo Calvino, ha commentato il passo di Calvino, appunto, pubblicato sulla locandina dell’evento:”D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. “Perché le pietre rispondono, parlano se noi le sappiamo interrogare”. Se c’è una domanda, significa che se c’è una risposta, quella città è riuscita a provocare interesse, a porci dei problemi, ad avere una visione. Le pietre possono acquistare un significato se noi riusciamo a darglielo, se riusciamo a capire la ragione d’essere di chi ha costruito quelle pietre e, quindi, la ragione d’essere della città. Interessanti sono stati i cenni sulla storia millenaria del Bastione San Giacomo che ha ospitato l’evento. Nel libro viene affrontato un tema molto importante, riguardante Francavilla Fontana, anche se il titolo del volume potrebbe trarre in inganno. Viene narrata la storia dell’intera nostra area, perché la nascita di un borgo, comporta una re-distribuzione territoriale. In pratica, c’è una nuova mappa di direzione territoriale. Nel Medioevo, il centro egemone era stato Oria. Con la nascita dei centri sulla piana, chiaramente avviene uno spostamento, un nuovo disegno di quell’area. Lo sviluppo di Francavilla Fontana, all’inizio, avviene attraverso esenzioni fiscali, ma le esenzioni non sarebbero bastate a giustificare lo sviluppo che, poi, quella città avrebbe avuto. La fondazione di Francavilla Fontana avviene in un periodo particolare, quando c’era ancora espansione demografica. A metà del 300, in Europa, sarebbe comparsa la peste nera e avremmo avuto tre secoli di recessione demografica. Tutto questo, però, non ha impedito a Francavilla Fontana di affermarsi, con Manduria, come uno dei centri direzionali di quell’area. Ancora una volta, ci troviamo di fronte non ad una storia della Puglia, ma una storia delle aree i cui la Puglia è divisa e tutto questo ci fa intendere la difficoltà della costruzione di una identità regionale. Quindi, dobbiamo parlare di Puglia o delle Puglie? Il passato sembrerebbe indicarci “le Puglie”. Luciana Petracca ha dedicato il volume a Francavilla Fontana, perché è uno dei centri di Terra d’Otranto che conserva il maggiore numero di documenti inediti, una documentazione che ha reso possibile approfondire questo centro sotto l’aspetto urbanistico, economico e sociale. Il testo, comunque, può riguardare, in generale, tutta la terra d’Otranto, perché prende in esame quelle che sono state le trasformazioni dell’habitat e dell’insediamento umano in Terra d’Otranto, nella seconda parte del Medioevo. Un incontro molto interessante, tante sono state le curiosità storiche che possono, sicuramente, arricchire la conoscenza della nostra terra. Anna Consales

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