PROVINCIA DI BRINDISI – ECCO LE LINEE PROGRAMMATICHE DELL’ENTE

LINEE PROGRAMMATICHE

DI MANDATO

2018-2022

 

Riccardo Rossi

 

 

 

 

PRESIDENTE DELLA

PROVINCIA DI BRINDISI

 

 

 

 

 

INDICE

 

 

 

PREMESSA ORDINAMENTALE E ANALISI DEL CONTESTO.. 3

  1. LA SFIDA DELL’AREA VASTA BRINDISINA.. 3
  2. LE COMPETENZE E LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA.. 4
  3. LE PROGETTUALITA’ PER IL TERRITORIO.. 6

a.LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA.. 6

  1. LA GESTIONE DEL PATRIMONIO.. 6
  2. LE SOCIETA’ PARTECIPATE.. 7
  3. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DI COORDINAMENTO.. 8
  4. TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE.. 8
  5. VIABILITÀ E TRASPORTI 10
  6. EDILIZIA SCOLASTICA, INTEGRAZIONE SCOLASTICA E ISTRUZIONE SUPERIORE.. 11

h.CONTENZIOSO. ASSISTENZA AGLI ENTI LOCALI E INNOVAZIONE TECNOLOGICA.. 11

PREMESSA ORDINAMENTALE E ANALISI DEL CONTESTO

Le Linee programmatiche di mandato 2018-2022 vengono presentate dal Presidente della Provincia di Brindisi al Consiglio Provinciale, come previsto dall’art. 46 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), non superato  dalla legge n. 56/2014 (c.d. Legge Delrio). Alle Linee programmatiche è affidato il compito di stabilire gli indirizzi strategici per tutto il periodo di mandato amministrativo. Esse costituiscono pertanto una guida per la definizione di tutti i successivi documenti di programmazione politica e gestionale che la legge prevede per il funzionamento dell’Ente. I contenuti di questo strumento, oltre ad individuare i capisaldi per l’azione politico-amministrativa, forniscono soprattutto le indicazioni fondamentali che la struttura gestionale, con particolare riferimento alla dirigenza, è chiamata ad applicare in modo puntuale, venendo poi valutata sulla base dei risultati ottenuti, come espressamente previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari sul funzionamento delle amministrazioni pubbliche.

 

Il legislatore nel recente passato ha perseguito l’idea di una Repubblica delle autonomie fondata su due livelli territoriali di diretta elezione e rappresentanza delle rispettive comunità: le Regioni e i Comuni. A questi si sarebbe dovuto accompagnare il livello intermedio di governo di area vasta, cui attribuire la funzione di organizzare l’attività dei Comuni del territorio. Per questa via si è approdati, con la legge  n. 56/2014, alla configurazione della Provincia quale ente di secondo livello, con organi di governo eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio, titolare sia di alcune competenze gestionali dirette che di funzioni di coordinamento, supporto e pianificazione delle funzioni comunali. In tale configurazione gli organi della Provincia, non essendo più eletti direttamente dai cittadini, perdono il loro carattere politico autonomo per divenire essenzialmente rappresentazione politica dei territori; viene meno l’organo esecutivo, a favore di una gestione collegiale di Presidente e Consiglio delle funzioni provinciali e si istituisce un nuovo organo, l’assemblea dei sindaci, chiamato a svolgere funzioni propositive, consultive e di controllo, coinvolto nel procedimento di approvazione del bilancio e dello statuto.

In tale disegno l’area vasta, pur conservando i confini delle odierne Province, cessa di essere un’entità autonoma, capace di esprimere un proprio indirizzo politico, per diventare una ripartizione funzionale e un tavolo tecnico di confronto tra i Comuni.

Tuttavia oggi, nonostante siano trascorsi più di due anni dall’esito del referendum del 4 dicembre 2016, si attende che il Governo intervenga per definire il futuro assetto delle Province, confermate nella Costituzione, per le quali si potrebbe anche tornare all’elezione diretta. Ma soprattutto il Governo deve urgentemente assumere una posizione in merito alle difficoltà finanziarie delle Province, che necessitano di risorse adeguate alle esigenze di bilancio e all’erogazione dei servizi essenziali per i cittadini, a partire dalla gestione delle strade, circa 1.000 km per la Provincia di Brindisi, e delle scuole superiori (n. 48 istituti scolastici).

Pertanto una delle priorità del mandato sarà quella di rafforzare il ruolo istituzionale dell’Ente Provincia in tutte le sedi deputate, e sostenere le attività messe in campo dall’UPI nazionale e regionale finalizzate a ripristinarne l’autonomia e la capacità di assolvere con efficienza alle funzioni attribuite.

 

1.     LA SFIDA DELL’AREA VASTA BRINDISINA

Stante l’attuale assetto normativo, pertanto, il presente programma di mandato è orientato in primo luogo a restituire alla Provincia la dignità istituzionale messa in crisi dalle riforme degli ultimi anni; tale obiettivo dovrà tradursi nella costante presenza ai tavoli istituzionali, politici e sociali del territorio, per prospettare la massima collaborazione con gli Enti e gli stakeholders del territorio, nella piena consapevolezza dell’importanza della cooperazione per un’attività amministrativa efficace nel dare le risposte attese dalla collettività.

In tale direzione, e cioè nell’ottica che è anche l’ente pubblico che deve avvicinarsi al cittadino, sarà prestata particolare attenzione alla comunicazione istituzionale, pur nella consapevolezza delle limitate risorse finanziarie, attraverso il continuo aggiornamento del sito istituzionale della Provincia, in modo da rendere agevole e semplice la conoscenza di tutta l’attività dell’Ente permettendo a tutti i soggetti prima indicati di conoscerne direttamente le iniziative intraprese, e l’implementazione e utilizzo di pagine e/o profili social istituzionali che accorcino le distanze con i cittadini, oltre che il mantenimento, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, dell’Ufficio Stampa dell’Ente.

Sarà inoltre molto importante assicurare il dialogo con i cittadini, garantendo trasparenza e operatività, anche attraverso l’uso delle tecnologie e con metodi innovativi; saranno perseguite le politiche di open data, anche nell’ambito della Open Government Partnership, promuovendo la cultura della trasparenza nella pubblica amministrazione, anche con finalità deflattive del contenzioso.

Inoltre è sempre necessario rammentare che lo sviluppo della comunità passa attraverso la capacità della politica di interpretare i bisogni del territorio, elaborando strategie e progetti, ma condividendoli con le realtà locali attraverso processi di partecipazione e coinvolgimento dei portatori d’interesse. I problemi quotidiani dei Comuni consistono soprattutto nella difficoltà di dare risposte adeguate ai cittadini, in termini di servizi e di prospettive di crescita e sviluppo. È necessario, dunque, affrontare tali problemi in ambiti territoriali sovracomunali. Pertanto, la Provincia di Brindisi deve riuscire a essere il punto di riferimento per il territorio e la rivitalizzazione della comunità: il luogo dove i cittadini troveranno uno spazio di elaborazione, confronto e stimolo.

Le infrastrutture, lo sviluppo economico, la pianificazione territoriale, i servizi sociali, la scuola, la gestione dei rifiuti e dei servizi di trasporto pubblico: la dimensione provinciale rappresenta il livello ottimale, se non imprescindibile, per rispondere concretamente alle esigenze del territorio. Solo in un’ottica di Provincia come “Casa dei Comuni” si potranno prendere decisioni particolarmente rilevanti, nell’interesse dei territori e lontano da logiche puramente campanilistiche.

Pertanto dovrà essere prestata la massima attenzione a garantire la più ampia rappresentanza dei comuni: il Presidente della Provincia non sarà soltanto l’espressione di una singola parte politica, ma sarà il portavoce di tutti i Comuni brindisini, delle loro esigenze, delle loro peculiarità e, in questo modo, potrà rappresentare l’intera comunità.

Tale obiettivo sarà perseguito mediante il coinvolgimento, in riunioni tecnico/politiche periodiche, dei rappresentanti eletti in consiglio provinciale insieme con la struttura dirigenziale dell’ente, oltre che attraverso lo strumento dell’Assemblea dei Sindaci, valorizzandone il compito consultivo e propositivo.

 

2.     LE COMPETENZE E LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA

La riforma operata dalla summenzionata legge  n. 56/2014 attribuisce alle Province, accanto alle funzioni tradizionali concernenti la viabilità provinciale e l’edilizia scolastica, prevalentemente funzioni di pianificazione e programmazione (PTCP, servizi di trasporto,  programmazione provinciale della rete scolastica), nonché di tutela e valorizzazione dell’ambiente, di autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato e di controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale; inoltre la predetta legge n. 56/2014 riconosce un ruolo di assistenza tecnico-amministrativa nei confronti dei Comuni nella predisposizione di atti e documenti, nella gestione di procedure complesse, nello svolgimento di attività di monitoraggio e di controllo.

Inoltre la Regione Puglia ha, con successivi e diversi interventi normativi, conferito agli enti di area vasta numerose altre funzioni: edilizia sismica, approvvigionamento idrico, trasporto degli alunni disabili nelle scuole medie superiori, assistenza specialistica per alunni audiolesi e videolesi nelle scuole di ogni ordine e grado e assistenza specialistica per l’integrazione scolastica nelle scuole medie superiori, AIA, VIA, valutazione di incidenza ambientale, autorizzazioni impianti di smaltimento rifiuti, acustica ambientale e varie altre funzioni amministrative in materia di ambiente, controllo impianti termici, Trasporto Pubblico Locale, noleggio con conducente.

 

Tenuto conto dei provvedimenti regionali intervenuti e dell’elencazione delle funzioni fondamentali stabilite dalla legge n. 56/2014, si delinea pertanto una articolata mappa di funzioni, svolte dalla Provincia, sia fondamentali che trasversali e di supporto, sia proprie sia conferite dalla Regione Puglia.

Tuttavia a fronte di tale complessità, vi sono stati – in virtù degli interventi normativi già descritti in premessa – degli obblighi di rideterminazione della dotazione organica che hanno causato per la Provincia di Brindisi un importante ridimensionamento del numero di dipendenti.

Dopo questo difficile quadriennio, la situazione comincia a modificarsi in modo significativo e consente di elaborare, almeno nelle sue linee generali, un piano di riassetto organizzativo nel quale individuare alcune linee strategiche con le quali disegnare il futuro dell’Ente, e che costituisce obbligo di legge ai fini del ripristino della facoltà di assunzione di personale nelle Province.

Pertanto, a valle dell’adozione del Piano di Riassetto, si procederà ad una riorganizzazione dei servizi, finalizzata ad un ottimale esercizio delle funzioni, in un’ottica di semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti e di utilizzo efficace ed efficiente delle risorse, economiche ed umane. Particolare attenzione dovrà essere posta alle possibilità offerte dal ripristino delle capacità assunzionali delle Province, prevedendo tempestivamente la copertura delle posizioni vacanti in organico – presenti e future – e il completamento, attraverso il reclutamento delle giuste professionalità, di quegli uffici che, a causa del progressivo processo di mobilità in uscita si sono ritrovati scoperti o con insufficiente personale.

In tutte le procedure di reclutamento e gestione del personale ci si dovrà ispirare ai principi, previsti dalle norme vigenti, della logica del risultato, pari opportunità e valorizzazione delle competenze e delle professionalità, strumenti indispensabili per accrescere l’efficacia dell’azione amministrativa.

Sarà il Comitato dei dirigenti, presieduto dal Segretario generale, il luogo necessario di concertazione, al fine di creare il miglior affiatamento possibile tra i dirigenti provinciali e di realizzare una “squadra” coesa, facendo nascere con il vertice un confronto utile e costruttivo. Tale strumento consentirà di affrontare con rapidità le questioni più urgenti dell’attività amministrativa e di pianificare con prontezza gli interventi più utili nell’interesse della collettività. Anche la formazione della dirigenza e delle figure direttive sarà improntata ad una logica di circolarità delle competenze e ad una orizzontalità nella assunzione della leadership e della relativa responsabilità.

Particolare attenzione inoltre sarà posta sull’area tematica della trasparenza e della prevenzione della corruzione, intesa non quale semplice adempimento formale agli obblighi di legge, ma quale principio guida nell’espletamento delle procedure amministrative di competenza dell’Ente. Sotto questo aspetto si intendono attivare dei progetti di civismo monitorante coinvolgendo cittadini e associazioni nell’esercizio delle funzioni di prevenzione della corruzione e di promozione della trasparenza e della legalità.

 

Infine si intende prevedere, in collaborazione e su istanza del garante regionale dei detenuti, l’istituzione nella Provincia di Brindisi, del Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, il quale opererà per migliorare le condizioni di vita e di inserimento sociale delle persone private della libertà personale ovvero limitate nella libertà di movimento domiciliare, residenti o dimoranti sul territorio provinciale, per la promozione e la sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani e dell’umanizzazione delle pene, per la promozione di iniziative volte ad affermare il pieno esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e della fruizione dei servizi presenti su territorio provinciale, attivando relazioni ed interazioni anche con altri soggetti pubblici competenti in materia e con le associazioni di volontariato.

Si è inoltre da poco provveduto alla designazione della Consigliera di Parità, affinché il Ministero competente possa procedere con la nomina di una figura essenziale, deputata al controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza e di pari opportunità tra uomini e donne in ambito lavorativo, a supporto delle donne oggetto di discriminazioni di genere.

 

3.     LE PROGETTUALITA’ PER IL TERRITORIO

a.      LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

Garantire la tenuta del bilancio è un impegno che deve necessariamente riguardare ogni mandato amministrativo; tuttavia diventa elemento di qualità dell’amministratore politico saper individuare le priorità, individuando ciò che si rende utile e funzionale per il territorio.

L’Ente si trova ad affrontare una situazione di squilibrio strutturale che rende difficoltoso realizzare anche gli obiettivi più semplici, come la manutenzione ordinaria degli edifici di proprietà o delle strade. Gran parte delle entrate correnti (quasi l’80%) sono prelevate dallo Stato quale contributo alla finanza pubblica, con la conseguenza che il bilancio si sostiene grazie ai contributi straordinari elargiti di volta in volta e riguardanti principalmente l’esercizio delle funzioni fondamentali.

Nonostante l’esito referendario del 4 dicembre 2016, che ha confermato l’assetto istituzionale previsto dall’art. 114 della Costituzione, il legislatore non è ancora intervenuto per adeguare la Legge n. 56/2014 in conseguenza della volontà espressa dagli elettori. Ciò determina, come si è già sottolineato poc’anzi, una estrema complessità nel garantire servizi e opere essenziali alla vita della comunità amministrata.

Si cercherà di migliorare la capacità dell’Ente di far leva sempre più sulle entrate proprie e meno sui trasferimenti, drasticamente ridottisi nel corso degli anni. In particolare, occorre mettere in campo iniziative concrete per generare risparmi e, nel contempo, assicurare al bilancio dell’Ente nuovi importanti introiti, anche attraverso la vendita del patrimonio, la riduzione dei fitti passivi e il recupero dei fitti attivi, oppure scelte di carattere normativo e regolamentare cercando di gravare il meno possibile sui cittadini.

Sul punto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 del D.L. n. 34/2019, si intende dare continuità al Regolamento per la definizione agevolata delle entrate approvato con la Delibera del Consiglio Provinciale n. 3 del 08/02/2018 e che finora ha consentito un buon recupero di crediti.

b.      LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

Il patrimonio immobiliare della Provincia di Brindisi consta di 48 edifici scolastici (di cui alcuni in locazione), immobili utilizzati per attività proprie della Provincia, 1 comprensorio edilizio (Cittadella della Ricerca) ed edifici per attività istituzionali; vi sono inoltre immobili che la Provincia ha ceduto alla società di cartolarizzazione Terra di Brindisi S.p.A. per la vendita. La gestione ordinaria di un patrimonio così ampio richiede sforzi elevati, anche e soprattutto di natura economica; in ragione dei cospicui tagli operati a livello centrale, negli ultimi anni si è dovuto contrarre il numero di attività di manutenzione ordinaria svolte per il conseguimento dell’obiettivo primario rappresentato dal mantenere livelli adeguati di sicurezza e condizioni ottimali per gli stabili.

Sarà pertanto necessario ottimizzare il ricorso a finanziamenti statali, regionali o comunitari per riuscire a realizzare i futuri interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento strutturale degli edifici, dando priorità all’edilizia scolastica a tutela della sicurezza e salute degli studenti.

Analogamente sarà programmato un percorso che consenta di dismettere l’utilizzo di edifici in affitto, trasferendo – per quanto possibile – gli istituti scolastici all’interno degli immobili di proprietà.

Il Comprensorio “Cittadella della Ricerca”, nel quale operano alcuni enti e laboratori di ricerca, pubblici e privati, oltre che alcune imprese e l’Università, ha subito negli ultimi anni un progressivo svuotamento e abbandono. Si tratta di un patrimonio immobiliare che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe costituire un polo d’interesse regionale nel campo della ricerca e dell’innovazione, strumentale ad un rilancio economico del territorio e a nuove opportunità occupazionali. Pertanto si avvierà un percorso congiunto con la Regione Puglia finalizzato al rilancio del sito, anche attraverso la cessione per un periodo di tempo ritenuto congruo a realizzare progettualità ed investimenti, e la costruzione di una governance condivisa.

Inoltre, nella consapevolezza che un patrimonio immobiliare dismesso o sottoutilizzato è inevitabilmente esposto al progressivo degrado e deperimento, saranno facilitati tutti quei progetti di recupero, riuso temporaneo, rivitalizzazione e valorizzazione a fini sociali del patrimonio immobiliare non utilizzato, considerato come bene comune da rendere disponibile alla collettività e da trasformare in nuovi luoghi per le comunità locali.

c.       LE SOCIETA’ PARTECIPATE

In relazione alla governance delle società partecipate dalla Provincia, nonché degli altri enti, aziende ed istituzioni, con particolare riferimento alle società sottoposte al controllo analogo, ovvero di quelle in cui l’Ente detiene una partecipazione di maggioranza del capitale sociale e sulle quali esercita un’attività di vigilanza e controllo analogo a quello svolto istituzionalmente sui propri uffici e servizi, si opererà in un’ottica di razionalizzazione, trasparenza nella gestione e migliore attuazione dell’interesse pubblico perseguito, sempre nel rispetto della normativa vigente.

Con Decreto del Presidente n. 21 del 29/03/2019 è stata nominata l’unità operativa interna preposta ai controlli sulle società partecipate, finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l’Ente proprietario e le società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli altri vincoli dettati a queste società.

Inoltre sarà prevista una puntuale ricognizione della situazione delle partecipazioni e un riordino della materia, allo scopo di avere uno strumento di osservazione e supervisione idoneo a mettere in campo strategie realmente utili e a diventare parte attiva e consapevole – attraverso gli organi preposti (consiglio di amministrazione, assemblea dei soci, ecc…) – nella definizione dell’indirizzo politico-gestionale delle società/enti partecipati.

Saranno adottati appositi indirizzi per le nomine e le designazioni dei rappresentanti della Provincia in Enti, Aziende, Istituzioni, Consorzi, Fondazioni e Società, di competenza del Presidente della Provincia, al fine di assicurare durante tali procedure ogni possibile garanzia in ordine ai requisiti ed ai criteri di scelta, nonché alle modalità di pubblicità, fermo restando che si tratta di incarichi fiduciari e che i selezionati dovranno conformarsi agli indirizzi generali di politica amministrativa della Provincia.

 

In merito alla società Santa Teresa, pur consapevole delle stringenti limitazioni imposte dalle disposizioni di legge in tema di contenimento della spesa pubblica, si conferma la volontà, per ragioni di trasparenza, di efficienza ed economicità, oltre che per i benefici per la collettività nonché per la finalità sociale della salvaguardia dei posti di lavoro utili e necessari all’espletamento di  attività e servizi pubblici, di avvalersi ogni qualvolta sia possibile della Società strumentale in parola, a cui saranno affidati attività e servizi, mediante contratti “aperti” e/o di globale service, previa la verifica della congruità del prezzo delle prestazioni medesime, con il costante controllo sulla qualità e quantità degli interventi e servizi affidati con il modulo dell’in house providing. Tale attività sarà accompagnata dal costante controllo sul funzionamento e sui costi della società, oltre che dalla ricerca di ulteriori possibili affidamenti alla società, da parte di altri Enti pubblici, per renderla più solida e meno influenzata dalle ristrettezze economiche della Provincia.

d.      PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DI COORDINAMENTO

La Provincia, fermo restando le competenze dei comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, predispone ed adotta il piano territoriale di coordinamento che determina gli indirizzi generali di assetto del territorio.

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento che, secondo quanto statuito dall’articolo 20 del Decreto Legislativo n. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) e dall’articolo 5 della L.R. della Puglia n. 25/2000, determina gli indirizzi generali di assetto del territorio e indica le diverse destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti; la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione; le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque; le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali.

L’approvazione della legge Delrio (Legge n. 56 del 7/04/2014), pur avendo modificato le funzioni delle Province (trasformandole in enti di secondo livello), ha lasciato invariata la competenza riguardo alla pianificazione.

Per la Provincia di Brindisi l’adozione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) è avvenuto con deliberazione con i poteri del Consiglio Provinciale n. 2 del 06/02/2013; tuttavia, anche a seguito delle più volte richiamate vicissitudini di ridefinizione delle competenze e delle funzioni delle Province sia di livello nazionale che regionale, vi è stato un rallentamento delle procedure.

Si ritiene pertanto necessario riprendere il processo di formazione del PTCP, rivisitandolo alla luce del nuovo assetto istituzionale delineatosi: valorizzare il potere di coordinamento, per riportare all’unità le diverse pianificazioni e programmazioni di settore.

In questo quadro la governance del territorio, di cui il PTCP è lo strumento principe, deve coniugare la sussidiarietà verticale (tra enti) a quella orizzontale (tra associazioni e cittadini), e recepire tutti quei dettati normativi che assegnano una competenza specifica all’ente (ad esempio l’art. 197 del D.Lgs. 152/2006, con l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti) in una visione unitaria e di sistema che, solo al livello di programmazione di area vasta, possono essere affrontati con un sufficiente livello di dettaglio ma senza la frammentazione delle singole pianificazioni comunali.

e.       TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Il tema ambientale è, per storia personale oltre che per ovvie ragioni di attualità, di assoluta preminenza all’interno del mandato. Di fronte a situazioni ambientali complesse, che coinvolgono le Istituzioni su vari livelli, è necessario valorizzare e promuovere sempre più la partecipazione civica dei cittadini e la condivisione con i territori.

Esiste oggi nel sentire comune una diffusa coscienza ambientale, che ci impone di non guardare più alle risorse naturali come ad un bene infinito, ma piuttosto come ad un bene finito da preservare, in una prospettiva di sostenibilità finalizzata a garantire alle generazioni future di disporre di un patrimonio di risorse naturali e culturali adeguato a soddisfare le loro necessità.

La Provincia dovrà farsi prima promotrice di un processo di sensibilizzazione e formazione sui temi ambientali, coinvolgendo le istituzioni scolastiche provinciali oltre che le realtà associative locali e i cittadini in questo percorso, attraverso l’organizzazione di incontri, convegni, progettualità diffuse, scambi di esperienze, promozione di best practies.

 

L’obiettivo primario sarà quello di essere sempre più aperta all’ascolto e alla condivisione delle scelte con la collettività; mi impegnerò ad affrontare con i sindaci interessati le emergenze ambientali del territorio, in particolare nei tanti settori di competenza provinciale: sia la normativa nazionale che quella regionale, infatti, attribuiscono all’ente numerose competenze (emissioni in atmosfera, Valutazione di Impatto Ambientale, valutazione di incidenza ambientale, acustica, Autorizzazione Unica Ambientale, bonifiche e molto altro). Consapevole che il connubio ambiente/interessi economici legittimi sia inscindibile, sarà pertanto importante assicurare che l’azione amministrativa nel settore sia quanto più possibile improntata ai principi di trasparenza e efficienza dell’azione amministrativa.

 

Uno dei settori d’intervento più delicato ma più pressante è quello dei rifiuti: la nostra Provincia è al momento sprovvista di impianti pubblici e, per alcune tipologie di rifiuti, anche di impianti privati. Si fornirà adeguato supporto alla pianificazione di settore oltre che agli enti competenti, finalizzato alla ricostruzione di un sistema impiantistico integrato, pubblico a gestione pubblica, di recupero e smaltimento di rifiuti, a servizio dei comuni dell’intera Provincia.

La Provincia sarà al fianco delle amministrazioni comunali in tutte le attività di incentivazione della raccolta differenziata al fine di raggiungere/incrementare in tutto il territorio provinciale la percentuale richiesta dalla normativa nazionale.

Sarà inoltre molto importante vigilare con costanza sugli impianti esistenti, valorizzando le funzioni di controllo in materia ambientale (e non solo in tema di rifiuti) della Provincia, perché la tutela dell’ambiente si persegue anche con la costante verifica del corretto rispetto delle norme. In tale ambito si cercherà di valorizzare il ruolo del Corpo di Polizia Provinciale: anche se profondamente ridimensionato nel contingente numerico a seguito della legge Del Rio, sarà valorizzato nelle competenze e specificità legate alla tutela ambientale che lo contraddistinguono.

 

E’ inoltre intenzione di questa amministrazione proseguire le attività di monitoraggio marino lungo la costa antistante la zona industriale di Brindisi, già in corso da diversi anni, finanziato con oneri a totale carico delle Società autorizzate dalla Provincia agli scarichi in mare delle acque reflue industriali.

 

Il Canale Reale, unico fiume di acqua dolce del Salento, che sorge e sfocia nella provincia di Brindisi e che, a partire da Villa Castelli attraversa le campagne di Latiano, Francavilla, Mesagne e Brindisi per sfociare lungo la costa nella Riserva Naturale di Torre Guaceto, rappresenta uno dei simboli, sotto il profilo ambientale-naturalistico, del territorio provinciale su cui intervenire. Nei decenni passati è stato oggetto di modificazioni antropiche che ne hanno profondamente trasformato le caratteristiche e modificato il comportamento idraulico; sul Canale Reale queste trasformazioni hanno determinato una perdita della sua originaria funzione; inoltre le attività antropiche hanno portato ad un processo di dequalificazione degli ecosistemi, con riduzione degli spazi di pertinenza dell’alveo sia in senso di superficie che di differenziazione degli habitat.

In questo contesto il bacino del Canale Reale è stato individuato da parte della Regione Puglia quale dominio del primo progetto pilota con il Politecnico di Bari per l’implementazione dei Contratti di Fiume, uno strumento di programmazione negoziata e partecipata, avente il fine di riqualificare i territori di un determinato bacino idrografico o parte di esso con interventi multisettoriali e con il coinvolgimento su base volontaria di tutti gli enti istituzionali ed i soggetti privati insistenti su un determinato bacino.

Pertanto anche la Provincia di Brindisi, in quanto ente di area vasta competente in alcuni specifici settori che possono impattare sulla qualità delle acque del Canale Reale, oltre che sul suo stato ecologico, sarà impegnata insieme alla Regione Puglia nel processo di condivisione e partecipazione con i territori e gli attori locali che si concluderà la sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di Fiume, che contrattualizzi le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisca gli impegni specifici dei contraenti.

In tale quadro assume rilevanza il ruolo che potrebbe assolvere il ripristino e la messa in esercizio dell’impianto di affinamento delle acque reflue urbane ubicato nel comune di Mesagne. Tale impianto, realizzato dalla Provincia di Brindisi con finanziamenti a valersi sui fondi INTEREG II era destinato all’affinamento delle acque reflue urbane effluenti dagli impianti di trattamento a servizio dei comuni di Francavilla F.na, Mesagne e Latiano affinché potessero essere riutilizzati per usi irrigui ed industriali mediante rete di distribuzione. L’impianto tuttavia non è mai stato messo in funzione a causa delle difficoltà di provvedere alla successiva gestione dello stesso; diventa tuttavia impellente individuare, di concerto con gli altri attori istituzionali interessati, le soluzioni più idonee per renderlo funzionante: oltre a mitigare l’effetto dell’elevato sfruttamento per l’utilizzazione delle risorse idriche sotterranee, si potrebbe ottenere l’eliminazione dello scarico dei reflui, rivenienti dagli impianti depurativi di Ceglie M.ca, Francavilla F.na e Latiano, nel corpo ricettore (Canale Reale), che riversa a sua volta i reflui nell’area protetta di Torre Guaceto.

 

Tra le competenze attribuite alle Province in materia ambientale, particolare attenzione dovrà essere posta sul tema delle bonifiche, sia in relazione alla necessità di verificare la corretta esecuzione degli interventi già approvati dal Ministero dell’Ambiente o dalla Regione Puglia in corso di realizzazione ed esecuzione (come ad esempio la bonifica dell’area Micorosa), sia per assolvere al delicato quanto impegnativo ruolo di individuazione dei soggetti responsabili a vario titolo della contaminazione di un sito, che il Testo Unico Ambientale attribuisce alle Province.

 

Infine, ma non meno importante, l’Ente Provincia dovrà assumere il compito di supportare una promozione unitaria sul territorio delle aree naturali protette presenti, indispensabili per la difesa della biodiversità, per la conservazione di specie animali e vegetali, dei valori paesaggistici, degli equilibri idrogeologici ed ecologici. Inoltre, al fine di tutelare il ricco patrimonio faunistico del territorio, sarà assicurato – per quanto compatibile con le risorse finanziarie della Provincia o con quelle trasferite dalla Regione – il funzionamento del Centro di Primo Recupero di Fauna Selvatica, attualmente riaperto e gestito dalla società Santa Teresa Spa dopo un lungo periodo di chiusura.

f.        VIABILITÀ E TRASPORTI

La costruzione e gestione delle strade provinciali è forse una delle più impegnative tra le funzioni assegnate, tenendo conto dell’estensione della rete nella nostra provincia (circa 1000 km di strade). La manutenzione e la sicurezza stradale sono una priorità, sia pure in considerazione delle scarse risorse finanziarie disponibili.

Sarà pertanto necessario ultimare le opere già iniziate e impiegare le risorse disponibili per la manutenzione e la sicurezza della viabilità esistente, dando priorità ai tratti stradali più pericolosi. In tale valutazione sarà necessario domandare un forte protagonismo dei comuni, anche con eventuali dismissioni e convenzioni per la manutenzione. Interloquire con i territori sarà fondamentale per stabilire un ordine oggettivo di priorità per impiegare le risorse già a disposizione e quelle che – ci si auspica – arriveranno dal governo.

 

Inoltre, nella convinzione che la sicurezza stradale non possa essere intesa soltanto come miglioramento delle strade, ma debba comprendere anche la necessità di dare agli utenti un’educazione stradale tale da indurli ad una guida più accorta e rispettosa delle regole, già nei prossimi mesi si darà corso ad un progetto con le associazioni del terzo settore, di diffusione di una campagna di formazione e informazione su tutto il territorio rivolta agli studenti del triennio delle scuole medie superiori, finalizzata all’incentivazione e alla diffusione di comportamenti responsabili tra tutti gli utenti della strada e a favorire la formazione di una nuova cultura della sicurezza stradale.

 

Fra le competenze in materia di Trasporto Pubblico Locale, accanto a quelle amministrative (Autoscuole/Centri d’istruzione automobilistica, esame per l’abilitazione di insegnante, noleggio con conducente) la Provincia è stata individuata come ATO Trasporti, ovvero come il soggetto che dovrà provvedere alla gestione del Trasporto Pubblico Locale, non solo extra urbano ma anche urbano ed interprovinciale già di competenza regionale. Pertanto, anche in ragione dell’imminente scadenza dell’attuale affidamento dei servizi minimi di Trasporto Pubblico extraurbani (già precedentemente affidati dalla Provincia) sarà necessario accelerare nei prossimi mesi, chiudendo la fase di aggiornamento della pianificazione di competenza provinciale (Piano Provinciale di Bacino) e procedendo all’espletamento delle procedure di gara per l’affidamento del servizio, privilegiando – qualora compatibile con le stringenti norme del settore degli appalti – l’affidamento del servizio alla consorziata S.T.P. Brindisi S.p.A., (partecipata al 66,66% dalla Provincia di Brindisi e al 33,33% dal Comune di Brindisi).

g.      EDILIZIA SCOLASTICA, INTEGRAZIONE SCOLASTICA E ISTRUZIONE SUPERIORE

La scuola è un grande valore per la comunità, oltre che il luogo in cui si formano i cittadini del domani. All’interno dell’istituzione scuola avviene il processo di istruzione ed educazione, due facce della stessa medaglia: componenti inseparabili del progetto di formazione del cittadino. Basandoci sul principio fondamentale che l’istruzione è un diritto imprescindibile dell’essere umano nonché del cittadino, durante il mandato di questa amministrazione sarà fondamentale partecipare e coinvolgere attivamente nelle scelte i primi fruitori delle istituzioni scolastiche: gli studenti, i docenti, i dirigenti scolastici; disegnare insieme lo spazio pubblico, costruire un rapporto tra nuovi spazi e Piani di Offerta Formativa, affinché le scuole siano centri riconoscibili della formazione culturale del territorio.

Per quanto riguarda l’amministrazione del patrimonio scolastico, urge dotarsi di una programmazione degli interventi che tenga conto delle priorità e delle urgenze in relazione allo stato attuale degli edifici scolastici e delle loro potenzialità di sviluppo, verificando la possibilità di intervenire per garantire l’unitarietà delle sedi degli istituti scolastici attualmente ubicati su più edifici e di coinvolgere i dirigenti scolastici nella gestione della piccola manutenzione, in un rapporto di reciproca responsabilità, collaborazione e dialogo.

Bisognerà porre una doverosa attenzione verso tutte le possibili fonti di finanziamento che diano la possibilità di ottenere le risorse necessarie per evitare il degrado delle strutture e il mantenimento della corretta funzionalità delle scuole,  migliorare il comportamento energetico degli edifici e mantenere in buona efficienza gli impianti ma soprattutto garantire un buon livello di sicurezza degli edifici, oltre che il pieno rispetto delle norme in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche.

 

Inoltre nell’espletamento delle funzioni non fondamentali conferite dalla Regione Puglia alla Provincia in materia di trasporto degli alunni disabili nelle scuole medie superiori, assistenza specialistica per alunni audiolesi e videolesi nelle scuole di ogni ordine e grado e assistenza specialistica per l’integrazione scolastica nelle scuole medie superiori, ci si dovrà porre – come obiettivo – di garantire alla comunità provinciale le più idonee opportunità per il pieno godimento del diritto di accedere a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo, al fine di sviluppare nuove competenze utili ad una più ampia partecipazione alla vita sociale e lavorativa;  interagire, per leggerne i bisogni, col mondo giovanile, che costituisce la principale risorsa per poter giungere al migliore sviluppo sociale, economico e culturale del territorio; sviluppare interventi a sostegno delle pari opportunità, in particolare dell’inclusione sociale dei diversamente abili.

h.      CONTENZIOSO. ASSISTENZA AGLI ENTI LOCALI E INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Il mandato amministrativo avrà come obiettivo quello di minimizzare, sotto l’aspetto sia quantitativo sia di esposizione a rischio finanziario, il notevole contenzioso giudiziario che vede coinvolta la Provincia di Brindisi. Di conseguenza, sarà importante ricercare le ragioni organizzative amministrative fonti del contenzioso nonché si valuterà di riattivare una copertura assicurativa ai fini della Responsabilità Civile verso Terzi (RCT).

Una delle prospettive ancora non del tutto esplorate riguarda la possibilità di fare della Provincia un modello per la codifica e la diffusione di una rinnovata cultura amministrativa, che sappia rendere efficiente il nostro sistema istituzionale: coordinare l’azione amministrativa della Provincia con l’azione amministrativa dei Comuni. Occorre grande sinergia tra Comuni e Provincia quando sono chiamati ad agire in ambiti attigui o complementari; laddove è possibile, vanno favorite forme di convenzionamento, che potranno consentire un notevole miglioramento dei servizi e cospicui risparmi di spesa. Tra questi si ricorda che la Legge Finanziaria per il 2008 n. 244 del 24/12/2007, all’art. 2 comma 12° ha previsto espressamente la possibilità per gli Enti Locali di istituire Uffici Unici di Avvocatura per lo svolgimento in maniera coordinata di funzioni e servizi relativi ad attività di consulenza, difesa e rappresentanza in giudizio, mediante la predisposizione di apposite convenzioni ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs. 267/2000.

L’intendimento nel corso di questo mandato sarà quello di favorire l’esercizio in forma associata di attività che, per la loro natura tecnica o per le loro caratteristiche organizzative, non possono essere svolte con la necessaria efficacia ed efficienza dal singolo Comune, dall’altro contenere le spese, realizzando economie di bilancio per le singole Amministrazioni.

 

La Provincia deve impegnarsi affinché le migliori pratiche già individuate sul territorio siano diffuse e condivise tra le Amministrazioni locali, migliorando le fasi decisionali, diminuendo i tempi di  attesa e la burocrazia, nel perseguimento dell’integrazione istituzionale che meglio di altre diviene capace di un’azione di presidio territoriale e di contrasto all’economia criminale.

La stazione unica appaltante è un’opportunità alla quale diversi Comuni hanno aderito, ma che va profondamente rivisitata dopo i primi tre anni di funzionamento, affinché diventi più efficace ed efficiente, in particolare rispetto al dispendio di risorse umane ed economiche che ha comportato per l’Ente.

Altre opportunità da esplorare nel rapporto tra Provincia e Comuni sono la promozione, utilizzo e interazione di banche dati (cartografiche, catastali, tributarie, ambientali) per migliorare la conoscenza del territorio e facilitare lo scambio di informazioni tra enti, ai fini della corretta pianificazione ed erogazione di servizi. Tale processo può e deve avvenire in attuazione delle direttive nazionali e regionali sull’Open Data, anche come elemento di trasparenza e stimolo per lo sviluppo economico.

La condivisione di un protocollo standard a livello territoriale può permettere, inoltre, la promozione turistica e lo sviluppo di servizi informativi attraverso app, portali tematici, alimentazione automatica di vari canali di comunicazione, con lo scopo – ad esempio – di  promuovere in maniera unitaria del territorio, ricostruendo un’identità di area vasta che nel tempo si è frammentata.

Il mare, i parchi naturali e le oasi della Provincia di Brindisi sono uno scrigno di diversità biologiche, le architetture normanno-sveve ricordano l’era federiciana; questo territorio è stato ponte di pace e filo d’unione con l’Oriente e lungo le vie Traiana e Appia ha portato la romanità nelle estreme regioni dell’Impero.

La Provincia può e deve, pertanto, riallacciare queste trame allentatesi nel corso degli anni, e riconquistare un ruolo di coordinamento, anche nella promozione del territorio, che le recenti riforme le hanno ingiustamente sottratto.

 

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