QUARTA GIORNATA MONDIALE DELLA LINGUA ELLENICA AL “MARZOLLA”

Quarta Giornata Mondiale della Lingua Ellenica
Dei giovanissimi studenti dell’istituto comprensivo statale di Calimera danzano e cantano in griko e le parole ci affascinano, contemporaneamente sullo schermo gigante scorrono le immagini di chiese e affreschi bizantini, di fichi d’India con cornici di muretti a secco , di una nave che porta il greco da una sponda all’altra dell’Egeo, qui da noi in Puglia, almeno 2.600 anni fa e poi ne rinnova la presenza in età bizantina e poi vive ancora oggi nei comuni della Grecìa Salentina. Chi ha studiato e studia il greco non può non commuoversi: “Simmeri ènna plefso to traùdimmu”, “Oggi ti intreccerò la mia canzone” – oggi davvero un canto, canto d’amore per la lingua greca. Come ricorda la Professoressa Adele Filippo, che apre i lavori, dal 1976 la “demotikè” è diventata lingua letteraria. Molti elementi essa ha in comune con la koinè diàlektos di età ellenistica. Non si tratta solo di ritrovare le nostre origini linguistiche perché siamo eredi privilegiati della lingua greca; si tratta, per noi salentini, di riscoprire quella lingua che è alle origini del pensiero europeo. La cultura e la lingua greca meritano finalmente, da quattro anni, un giudizio di eccellenza a livello mondiale.
Allora l’immagine della nave che salpa, scelta a immagine- simbolo dell’evento, ci riporta a quell’Egeo che ha unito da una sponda all’altra i popoli, che ha creato nei secoli connessioni e non divisioni. Poi la prolusione del Professor Mario Capasso, Presidente del Corso di Laurea in Lettere, a ricordare che il greco è fonte di cultura per chi ha sete di sapere. Arriva il momento della vera isegorìa, ugual diritto di parola tra i grandi dell’Ateneo Leccese e i giovanissimi studenti liceali salentini, che si alternano in lezioni sulle parole e le idee che esse veicolano: democrazia, parresia, diaspora, ergon, logos, iconico, fobia, magia, armonia, ecc.
Gli alunni del Marzolla Passiante e Lotti salgono sul tavolo dei relatori e presentano “Ergon”: una silloge di testi letterari da Omero ad Esiodo a Costantin Kafavis, pregevolissima per acutezza filologica e puntualità di riferimenti critici. Guidati dal Prof.Vincenzo Paladino e sostenuti dalla Dirigente, Prof.ssa Carmen Taurino, presente a questo simposio nella Sala Congressi di Ecotekne dell’Università del Salento, dopo aver ascoltato anche il Prof. emerito Pietro Giannini, i nostri allievi tornano a casa ricchi delle sfumature semantiche della parola ergon che hanno presentato, ma anche dell’emozione di essere stati alfieri del greco in questa Giornata promossa da Alessandra Manieri, Adele Filippo , Saulo Delle Donne per Unisalento, Maria Theodoridou per la Comunità Ellenica “San Nicola di Myra” di Brindisi, Francesca Licci e Salvatore Tommasi per la “Grecìa Salentina”.
Con Costantin Kavafis , parafrasando la poesia “Itaca” , possiamo dire che Itaca potrebbe persino essere brutta e ciò non importerebbe, perché ci ha dato il viaggio, bellissimo viaggio!
Pierangela Del Prete

Nella foto 1: da sinistra l’alunna Passante, il prof. Paladino, l’alunno Lotti, la Prof. Filippo, la Dott.ssa Theodoridou, il Professor Ugenti, la DS del Liceo Classico “Marzolla” di Brindisi, prof.ssa Taurino; nella foto 2: Gli alunni Passiante e Lotti prendono la parola, accanto al prof. Delle Donne.

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