REGIONE PUGLIA – PREMIARE LE IMPRESE CHE DENUNCIANO ESTORSIONI

Premiare le imprese che denunciano estorsioni: la Puglia si avvia ad un primato di civiltà giuridica

Premiare le imprese che dicono NO al ricatto estorsivo, innescare un circuito virtuoso legalitario per aiutare gli operatori economici a fare emergere pressioni criminali a danno delle proprie attività: è l’obiettivo dello schema di proposta di legge alle Camere approvato all’unanimità dalla quinta commissione (ambiente) del Consiglio regionale della Puglia, presieduta da Paolo Campo.
Prevede l’istituzione presso le Prefetture di un elenco di imprese che si siano opposte alla  criminalità organizzata ed abbiano denunciato i tentativi di infiltrazione mafiosa nell’esercizio d’azienda. Gli imprenditori che si rivolgono alla giustizia e alle Forze dell’Ordine ed hanno il coraggio di sfidare la malavita avranno diritto ad una corsia preferenziale negli appalti sotto soglia. L’iscrizione nella lista avrà validità triennale, sarà tenuta dai prefetti e costituirà evidentemente il requisito necessario per accedere alle premialità.
La proposta passerà sollecitamente all’Aula per l’approvazione da parte del Consiglio regionale e la trasmissione a Montecitorio e Palazzo Madama, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione. La Puglia si avvia così ad essere la prima Regione ad adottare un intervento legislativo di grande civiltà giuridica e di straordinario significato nella lotta alle mafie e alle intimidazioni della criminalità organizzata. L’iniziativa è condivisa dall’Assemblea nazionale dei Parlamenti regionali.
La commissione ha inoltre approvato a maggioranza e trasmesso sempre al Consiglio regionale, per l’adozione definitiva, la proposta di legge del consigliere Antonio Tutolo ed altri che aggiorna gli importi delle fideiussioni bancarie richieste ai soggetti autorizzati a produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, a garanzia della riduzione dei luoghi nello stato precedente e dell’eliminazione dei materiali, una volta dismessi gli impianti. Nel corso degli anni è diventata molto leggera la penalità a carico di chi non restituisca i territori alle condizioni originarie e non provveda allo smaltimento degli apparati, pur previsto per legge. Per evitare di “ritrovarci in Puglia con un’archeologia” di pale eoliche e pannelli fotovoltaici abbandonati nel territorio regionale, sembra opportuno raddoppiare gli importi, quanto meno adeguare la fideiussione a non meno di 100 euro 00 per ogni kw di potenza elettrica rilasciata, ha fatto presente Tutolo.
Sì unanime anche alla proposta di legge, primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Stefano Lacatena, che prevede modifiche alla legge regionale 14/2009, il cosiddetto Piano Casa. A detta dei proponenti, l’articolo unico, integrato con emendamenti indicati dagli uffici tecnici e fatti propri dal presidente Campo, introduce modifiche tecniche e volumetriche per “armonizzare l’intervento sotto l’aspetto dell’utilità pubblica”. (fel)
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