SAN PIETRO VERNOTICO, CIMITERO SENZA GESTIONE. INTERVIENE L’EX SINDACO: “BANDO ILLEGITTIMO”

L’ex sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, interviene in merito al bando per la gestione del cimitero comunale. Di seguito la sua nota:

Come accaduto nel 2015 il cimitero Comunale è senza un soggetto gestore del servizio. Eppure il precedente affidamento è scaduto in agosto del 2017 ed ha subito ben tre proroghe sino al 31.12.2017. Poi il nulla: dal 1.1.2018 siamo senza necroforo, senza operai per eseguire le operazioni cimiteriali. Eppure il tecnico definisce il servizio come pubblico essenziale, ma si determinato solo il 29.12.2017 ad avviare la procedura di gara senza più affidamenti;  nel frattempo sono stati spostati al cimitero due dipendenti comunali, in esecuzione di un atto di indirizzo  approvato dal Commissario,  per gestire i servizi di custodia, manutenzione ordinaria del verde e manutenzione ordinaria delle lampade votive. Ad oggi non è dato sapere chi eseguirà le operazioni cimiteriali.

Ma vi è di più, leggendo il capitolato di gara:

Si è deciso di mettere sul lastrico tre famiglie: nel bando si è prevista l’assunzione di tre operai a 12 ore settimanali (in precedenza erano previste 30 ora settimanali)  In sole due ore al giorno per sei giorni i tre operai (di cui un necroforo) dovranno assicurare  tumulazioni, estumulazioni, inumazioni, esumazioni, rimozione salme o resti mortali, trasferimenti in altra tomba, allacciamento e sostituzione di lampade votive, filo elettrico ed innesti, pulizia delle aree cimiteriali interne, raccolta e separazione dei rifiuti , spazzamento dei viali, taglio vegetazione, manutenzione del verde, pulizia di bagni e sala mortuaria. E la sicurezza sul lavoro? Due operai ed un necroforo come potranno in sicurezza ad esempio esumare un corpo a terra od inserire una bra nel loculo a mani, ed in due ore eseguire ogni operazione propedeutica e necessaria (mettendo in sicurezza la zona atteso che le operazioni sono previste solo durante l’orario di apertura del cimitero) curando al contempo tutto il resto (dalle manutenzioni alla pulizia).

Il materiale di consumo previsto per un intero anno è pari ad €.950,00 per acquistare lampade votive fili ed innesti, malta, blocchi di pietra, ricambi idrici e fognanti: quindi con soli €.80,00 al mese la ditta dovrà far fronte a tutte le spese di materiale.

Illegittima è poi la lettera “F” del capitolato: la ditta deve assicurare la manutenzione e messa in sicurezza di scale, impianti idrici, elettrici e fognanti per un importo massimo, per singolo intervento (e quindi se ne prevedono più di uno) pari ad €.3.250,00. Nel quadro economico non compare il predetto costo che va in conflitto con il materiale di consumo indicato in soli €.950,00. Se saranno necessari due interventi, la ditta dovrà assicurare manutenzioni per €.7.000,00 circa senza che tale costo appaia in alcun modo nel quadro economico ????

E’ evidente che il Commissario Prefettizio ha  approvato un capitolato che di fatto obbliga le ditte ad operare il ribasso solo sul costo del personale! Anche rinunciando all’utile di impresa (previsto in €.2.754,64) la ditta non potrà far fronte ad un solo intervento di cui alla lettera “F” del capitolato pari ad €.3.250,00 (minimo) se non incidendo sul salario da assicurare ai dipendenti (non vi è altro da ribassare).  Nel Duvri vi è poi l’obbligo per la ditta di avere un direttore tecnico il cui costo non è stato considerato (rientra nelle spese generali pari ad €.80,00 mensili?) e tra i servizi si fa riferimento alla apertura e chiusura del cimitero (assicurati dal Comune). E’ legittimo tutto ciò?

Il precedente appalto costava al Comune €.4.400,00 circa mensili. Anche eliminando l’utile di impresa la ditta non potrà, se non riducendo il costo del personale, offrire un importo inferiore ad €.3.000,00 mensili: il risultato è disastroso per l’Ente.  I due dipendenti comunali spostati al Cimitero per  svolgere il servizio di custodia e pulizia del verde (anche sotto tale aspetto vi è contraddizione visto che il servizio del verde fa parte dell’appalto), costano all’Ente non meno di €.5.000,00 mensili cui deve aggiungersi l’ipotetico prezzo di aggiudicazione indicato in €.3.000,00 per un totale di €,8,000,00 mensili. E se si ammala il custode chi garantirà il servizio considerando che i cimitero è aperto anche di domenica per più di 36 ore settimanali ??.

Spendiamo il doppio per avere un servizio pessimo visto che quanto assicurato ieri da tre dipendenti assunti per 24/30 ore settimanali oggi deve essere svolto da tre dipendenti in sole 12 ore settimanali. E’ impossibile che ciò accada. Tre famiglie sono state portate ad un reddito da povertà, le condizioni di sicurezza sul posto di lavoro non sono assicurate,  il ribasso è possibile solo incidendo sul costo del personale, e l’aggiudicatario, se antipatico, potrà subire richieste di interventi manutentivi generici per un importo pari ad €.3.250,00 ad intervento (non inserito nel quadro economico e non soggetto a ribasso). Un bando assurdo e impugnabile e comunque nella migliore delle ipotesi un pessimo servizio.

Nel frattempo (nonostante il precedente affidamento sia scaduto ad agosto del 2017) ad oggi non è dato sapere come si assicurerà un servizio pubblico essenziale sino all’11.1.2018, data di definizione della gara. Insomma tra proroghe illegittime, mancanza di servizi cimiteriali (dal 31.12.2017), un capitolato a dir poco contraddittorio e, si ritiene, illegittimo, che riduce di fatto i servizi aumentando i costi stante la discutibile scelta di utilizzare operai del Comune e, si mormora, ex LSU per lo svolgimento di servizi (alcuni dei quali inseriti nel capitolato: a proposito è legittimo prevedere che un operario manipoli un impianto elettrico delle lampade votive? Chi sarà responsabile della mancata pulizia del verde l’operaio del Comune o quello della ditta?), ed il rischio che la ditta si aggiudichi il tutto ai danni dei dipendenti, forse qualcuno dovrebbe mettere in discussione la visione delle cose dell’attuale dirigente del servizio. A proposito mi chiedo a che titolo il Commissario è chiamato ad approvare un capitolato di gara: non è forse un atto gestionale?

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