STUDIARE? SÌ GRAZIE, MA DATECI UN PC. LA CLASSE CAPOVOLTA DELLA MARCO PACUVIO CHE PIACE A INSEGNANTI E ALUNNI

Ottimizzare i tempi, investendo le ore risparmiate a spiegare in classe, per mettere in risalto le competenze del singolo alunno. E’ questo uno degli obiettivi della metodica di insegnamento adottata dalle insegnanti della scuola media Marco Pacuvio di Brindisi. In pratica si assegna un compito agli alunni, una ricerca, un approfondimento, un role playing da fare a casa ed il giorno dopo se ne discute in classe, confrontandosi con i compagni, ponendo dubbi alle insegnanti, approfondendo determinati aspetti dell’argomento. A sentire le insegnanti, Laura Lenzi e Marialuisa Pastorelli, questo metodo non solo allegerisce i ragazzi dal carico dei compiti, ma è anche un modo per far mergere le singole competenze che servono per diventare cittadini europei. I ragazzi, dal canto loro, sono entusiasti perchè la scuola si avvicina in questo modo, al loro mondo. L’uso di piattaforme innformatiche, previste dalla flipped classroom, così si chiama la metodica, facilita l’apprendimento anche di materie ostiche come la grammatica. Sono loro stessi a dire che ora studiare è molto più semplice e richiede anche un minor impegno di tempo. Insomma, prima della riforma della buona scuola, le innovazioni si fanno sul campo e alla Marco Pacuvio la tecnica sta funzionando alla perfezione. Con la piattaforma informatica, i ragazzi possono interagire tra di loro e con gli insegnanti, a tutte le ore del giorno e della notte. C’è uno scambio di informazioni e nozioni costante che non si limita solo alla didattica nel senso stretto della parola, ma allarga il campo d’azione e consente ad ognuno di accresscere il proprio sapere in maniera divertente. Capita spesso che siano i ragazzi ad insegnare trucchi informatici alle insegnanti, anche questo è la classe capovolta. Rimangono intatti i vecchi metodi di insegnamento, i libri non vanno in cantina, ma bisogna seguire i tempi e offrire ai cittadini del domani tutte le conoscenze e le comptenze dei loro colleghi europei.

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