TEMPI D’ATTESA BIBLICI PER ESAMI SPECIALISTICI MA….UN DECRETO LEGISLATIVO PUO’ TORNARE UTILE

Che la sanità pugliese e brindisina non brillino per efficienza è fatto noto e quasi non fa più notizia. Il problema è che i cittadini continuano a segnalare disagi e attese bibliche per effettuare esami, che in alcuni casi sono legati a particolari patologie, che non possono essere effettuati in tempi accettabili. Paziente settantenne, con morbo di Parkinson, iperteso che necessita di un ecocolordoppler dei vasi epiaortici può prenotarlo a partire da settembre 2018, non prima e presso l’ospedale di Ceglie Messapica. E’ facile comprendere come che non sia giusto attendere un anno per una prestazione strettamente legata alla patologia e che andrebbe effettuata in tempi ristretti ( si parla di patologie cardiache!), come non è neanche pensabile che una persona con patologia cardiaca e morbo di Parkinson, titolare di invalidità, debba percorrere tanti chilometri per poter effettuare l’esame. Altro caso è quello di una giovane paziente oncologica in trattamento per osteoporosi indotta dai farmaci, costretta ad attendere un anno per una densitometria ossea. L’attesa non consente neanche di avere riscontri in tempo utile per le periodiche visite che si effettuano in questi casi ogni sei mesi. In entrambi i casi c’è una strada da percorrere che forse in pochi conoscono. Il decreto legislativo n. 124 del 1998 stabilisce che se l’attesa si prolunga oltre il limite massimo, il cittadino ha la possibilità di chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività intramoenia, senza spendere un soldo. Infatti, la differenza tra costo della prestazione e ticket è a carico dell’azienda sanitaria locale di appartenenza. Quindi, invece di rimanere bloccati da lunghe liste d’attesa per avere disponibilità col sistema sanitario nazionale, si possono richiedere visite, esami, interventi chirurgici in regime privato a costo del ticket o gratuitamente in caso di esenzione per patologia oncologica o invalidità. Questo decreto legge vale in ogni regione e per ogni prestazione medica, dalla mammografia alla visita oculistica, etc. Un decreto poco pubblicizzato perchè poco conveniente soprattutto in aziende nelle quali le liste d’attesa lunghe sono quasi la normalità. Una mano tesa ai cittadini che però richiede una prassi non proprio alla portata di tutti, ma se il gioco vale la candela…..

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