UNA STUDENTESSA DEL LICEO CLASSICO “MARZOLLA” HA INTERVISTATO RITANNA ARMENI

Sembra vederle queste “Nachtthexen”, cosí le chiamavano i tedeschi le streghe della notte, queste audaci donne dell’Armata rossa che pilotavano i loro aerei di legno e tela durante la seconda guerra mondiale e che nel buio della notte giungevano di soppiatto sulle linee nemiche per bombardarle.”Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe nella notte” è il racconto di Ritanna Armeni, nativa della nostra città, cosí vivido e intenso da farci rivivere quelle singolari imprese di giovani donne che eroicamente pilotavano aerei di fortuna per combattere quella che i russi ancora oggi chiamano la Grande Guerra patriottica.È la seconda guerra mondiale. Siamo nel Giugno del 1941 quando con l’ “Operazione Barbarossa” Hitler, nello sbigottimento generale, invade le sterminate lande dell’Unione Sovietica, con cui due anni prima, altrettanto sorprendentemente, aveva stretto un accordo militare noto come il Patto Molotov-Ribbentrop. I russi impreparati e sorpresi cominciano lentamente ma inesorabilmente la loro resistenza armata. Il racconto della Armeni riporta l’esperienza di una delle ultime combattenti sopravvissute, Irina Rakbolskaja, di quello che è ormai conosciuto come il “Reggimento delle streghe della notte” costituito da sole donne, il 588° Reggimento bombardieri notturno dell’Armata rossa.”Perchè le donne in guerra?” “Come è stata vissuta dai loro compatrioti questa guerra tutta al femminile?” “Può l’emancipazione femminile passare anche attraverso un evento cosí drammatico e cruento?” Quale è stato il futuro di Irina e delle sue compagne dopo la fine vittoriosa della guerra?”Queste, tra altre, le domande che Maria Laura Pacifico, studentessa del Liceo Classico “Marzolla” di Brindisi, ha rivolto all’autrice del libro in un incontro di presentazione organizzato dal Museo Ribezzo con il Club Unesco di Brindisi. È stato un interessante dialogo tra due generazioni di donne sull’importanza che le piccole storie individuali hanno avuto e possono ancora avere nella grande Storia collettiva e su come le strade che hanno condotto le donne verso una progressiva emancipazione sono state, talvolta,  percorse in modi imperscrutabili e nelle condizioni più imprevedibili.

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